Italia, staffetta d’oro: da Jacobs a Tortu, i velocisti 4×100 con il calcio nel cuore

La staffetta 4×100 dell’Italia ha conquistato un meraviglioso oro alle Olimpiadi di Tokyo: le storie dei quattro corridori legate al calcio.

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La staffetta 4×100 dell’Italia (GettyImages)

L’Italia sforna velocisti. Chi l’avrebbe mai detto fino ad una settimana fa? Eppure, dopo l’oro di Marcell Jacobs nella gara regina dell’atletica – i 100 metri – arriva un’altra splendida lucente medaglia, che brilla come non mai. La staffetta maschile 4×100 composta da Patta, Jacobs, Desalu e Tortu ha conquistato una splendida medaglia d’oro, arrivando al traguardo per un solo centesimo davanti alla Gran Bretagna. Una vittoria storica per la squadra azzurra, inaspettata. Un vero e proprio sogno dal quale non vorremmo svegliarci.

 

La storia di questi quattro “ragazzacci” che hanno battuto inglesi e canadesi – sulla carta nettamente favoriti – è strettamente legata al calcio. Chi è tifoso della Juventus, chi della Roma, chi ha giocato a pallone prima di scoprire il favoloso mondo dell’atletica.

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Italia, oro nella 4×100: la staffetta di ex calciatori

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Tortu-Patta: tifosi “nemici” (GettyImages)

Chi ha aperto la staffetta della 4×100 è un ex attaccante. Infatti, Lorenzo Patta – nato a Oristano nel 2000 – ha giocato per diversi anni come ala nel La Palma Monte Urpinu. Per un periodo della sua carriera da calciatore ha svolto doppio allenamento, praticando sia calcio che atletica. Dal 2018 la svolta: invece di sfrecciare sul prato verde, meglio la pista. E così, ha iniziato a bruciare i suoi avversari in corsia, fino a diventare membro della squadra della 4×100 maschile. Nel suo cuore? La Roma. Come si evince dal suo profilo Instagram, i suoi colori preferiti sono quelli giallorossi. A differenza, invece, di chi ha chiuso la staffetta con una straordinaria rimonta.

Filippo Tortu, l’ultimo corridore della squadra italiana della gara veloce, ama i colori bianconeri: “Sin da quando ho memoria tifo per la Juventus” disse in una vecchia intervista. Tutta colpa del padre, anch’egli supporter sfegatato della Vecchia Signora. E colpa anche di Nedved, per il quale Filippo ha un’ammirazione tanto da avere un poster del centrocampista nella sua camera. E alla fine della corsa ha dichiarato così ai microfoni: “Non è l’anno degli inglesi, It’s coming Rome di nuovo…“.

Nel mezzo della staffetta d’oro azzurra, ci sono Marcell Jacobs e Eseosa Desalu. Entrambi hanno praticato calcio da bambini prima di correre e dedicarsi interamente all’atletica. Il primo – campione olimpico dei 100 metri – ha cominciato prima con il salto in lungo; il secondo, invece, ha praticato prima la corsa ad ostacoli, per poi sfrecciare nelle gare di velocità, soprattutto nei 200 m.