Lino Banfi e lo spot sulla Serie A: la risposta al Moige spiazza

Lino Banfi affronta la polemica nata dopo lo spot sulla Serie A: la replica dell’attore al Moige riguardo alla sua colorita espressione.

Lino Banfi
Lino Banfi, attore italiano (Getty Images)

Nelle scorse settimane si è scatenata una forte discussione intorno alla pubblicità di Tim Vision. Il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha segnalato e chiesto la censura di un’espressione colorita pronunciata da Lino Banfi, uno dei protagonisti dello spot. Nello specifico si è chiesto di eliminare il suo celebre “porca putt…” perché ritenuto offensivo e diseducativo nei confronti dei minori.

Una denuncia che ha alzato un fiume di polemiche sui social ma alla fine è stata accolta. La Tim ha eliminato la scena aggiungendo una chiamata con Roberto Mancini e cambiando le battute. Il caso però non è ancora chiuso e l’attore pugliese, in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”, ha voluto replicare alle accuse ricevute.

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Lino Banfi si difende: “Nessuna volgarità, noi pugliesi…”

Lino Banfi Tim Moige
Lino Banfi risponde al Moige (Getty Images)

Dopo essere stato coinvolto in un grande caso mediatico, Lino Banfi per la prima volta si è difeso pubblicamente dalle critiche. Lo storico attore e comico italiano ha fatto chiarezza sul termine condannato dal Moige: “Non capisco tutte queste polemiche. E’ un gioco per far ridere. Per noi pugliesi è come «ostrega» per i veneti, non c’è alcuna volgarità”.

Ovviamente anche l’intento della Tim era scherzoso, riprendendo la famosa espressione di Oronzo Canà nel film “L’allenatore nel pallone” che aveva spopolato durante gli Europei. Gli stessi calciatori avevano citato e ringraziato l’85enne di Andria che, prima dell’esordio con la Turchia, aveva mandato un messaggio di incitamento agli azzurri.

Nei suoi auguri aveva esplicitamente chiesto di ripetere in campo “porca putt…”, urlato davanti alle telecamere da Immobile e Insigne dopo i rispettivi gol. Un motto diventato il portafortuna della Nazionale fino al trionfo a Wembley contro l’Inghilterra e oggi frutto di una contesa.