Calciopoli, colpo di scena dalla Corte Europea: sarà ricorso per Giraudo

Lo scandalo Calciopoli non finisce mai di sorprendere: Antonio Giraudo spera nel ricorso della Corte Europea dei diritti dell’uomo.

Antonio Giraudo e Luciano Moggi
Antonio Giraudo e Luciano Moggi (Gettyimages)

Antonio Giraudo, ex dirigente della Juventus dal 1994 al 2006, può clamorosamente ribaltare il processo Calciopoli. Infatti, l’ex amministratore delegato bianconero presentò mesi fa la richiesta di ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, che secondo quanto riportato dal Corriere della Sera sarebbe stata accettata dai giudici.

La posizione del dirigente, ormai 75enne, è molto chiara: l’Italia avrebbe violato l’art. 6 della Convenzione che garantisce un giusto processo e l’accesso a un tribunale precostituito per legge. In altre parole, lo Stato ha violato i diritti della difesa.

I legali di Giraudo – Amedeo Rosboch e Jean-Luis Dupont – hanno portato queste tesi davanti alla CEDU che ha esaminato i documenti e carte, fino a giudicare ricevibile il ricorso. Che cosa succederà ora ad Antonio Giraudo?

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Antonio Giraudo, ci sarà il ricorso presso la Corte Europea

L’ex braccio destro di Luciano Moggi potrà difendersi presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo. Una parziale vittoria per Antonio Giraudo, accusato per associazione a delinquere nello scandalo Calciopoli. Ora, però, ci sarà una rivincita grazie al ricorso che presenteranno i suoi avvocati.

Dopo l’annullamento della condanna ad un anno e otto mesi, Giraudo ha provato un’ultima e insperata soluzione per far valere le sue ragioni, presentando un ricorso che nella maggior parte dei casi viene bocciato. Dunque, comincerà un nuovo iter, nuovi documenti e nuovi processi. Lo stato italiano dovrà sostenere le proprie tesi davanti alla Corte Europea, mentre Giraudo spera di ribaltare il tutto e riprendersi una sua rivincita.