Roma-Sassuolo, Mourinho: “Vi spiego la corsa a fine partita”

Roma-Sassuolo, 3 punti per Josè Mourinho che festeggia al meglio la sua partita numero 1000 da allenatore. Le parole del tecnico giallorosso.

José Mourinho
José Mourinho (GettyImages)

La Roma a punteggio pieno dopo le prime tre partite. Il successo contro il Sassuolo arriva grazie ai gol di Cristante ed El Shaarawy, iconica la corsa di Mourinho sotto la Curva Sud a fine partita per testimoniare tutta la sua gioia dopo la partita numero 1000 in panchina. Giallorossi a 9 punti, in testa alla classifica. Scenario che non si vedeva da tempo. Lo Special One ha cambiato la storia di fronte a un ottimo Sassuolo che ha messo in difficoltà i padroni di casa. Le parole dell’allenatore portoghese:

Che effetto fa vincere così?

“È stata una sensazione incredibile. La partita poteva finire in qualsiasi modo. Partita straordinaria, emozione tremenda. Ho avuto 13-14 anni anziché 58. La mia è stata la corsa di un bambino contento per la vittoria, complimenti a loro per la partita che hanno fatto. Comunque bellissima. Sono contento per i tre punti e la mentalità”.

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Mourinho Roma
Mourinho e la ricerca di un calciatore per la Roma (Getty Images)

1000 partite da allenatore dopo una vittoria simile, come l’ha preparata?

“Sapevo che avremo affrontato una squadra difficile, ma Dionisi come allenatore molto bravo. Il mio è un traguardo importante dopo mille panchine. Non guardo ai numeri, ma certe vittorie fanno piacere perché sono la conferma che la squadra ti segue e la mentalità è quella giusta contro un avversario di valore”.

Cosa si aspetta da questa Roma?

“Mi aspetto grandi cose, stiamo facendo bene e queste cinque partite della nuova gestione lo testimoniano, l’importante è imprimere la giusta mentalità. Le vittorie arrivano, ma occorre giocare sempre al meglio trovando il colpo vincente come stasera. Avevo paura di ricordare la panchina numero 1000 con una sconfitta. Qualcuno lassù ha deciso che non dovevo avere un ricordo negativo di queste partite. Tre punti non per caso, ma una questione di carattere e voglia di dire la nostra. Troppo presto parlare di classifica, meglio concentrarsi sul lavoro da fare”.