Celia Castedo Monastero è stata arrestata dopo 5 anni di latitanza per la tragedia della Chapecoense: ecco perché la donna è ritenuta colpevole
Sono trascorsi quasi 5 anni dal disastro aereo della Chapecoense, che ha tolto la vita a 71 dei 77 passeggeri presenti sul volo LaMia 2933. A distanza di tutto questo tempo, sono ancora numerosi i dubbi intorno ad una vicenda così tragica, che ha lasciato troppe ombre e dolore nella vita di tutti i famigliari che hanno perso un proprio caro.
Riavvolgiamo il nastro al 28 novembre del 2016, quando dall’aeroporto di Viru Viru in Bolivia, un charter parte con un’ora di ritardo in direzione Medellin, verso la Colombia. Sfortunatamente quell’aereo non riuscirà mai ad arrivare a destinazione, dato che si schianterà poco prima dell’aeroporto dopo aver esaurito il carburante.
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Tragedia Chapecoense, confermato l’arresto di Celia Monastero: la sua storia
Stando quanto riferito in queste ore dalla stampa brasiliana, a distanza di quasi 5 anni dal terribile incidente, la polizia ha arrestato la boliviana Celia Castedo Monastero, indagata per catastrofe e ricercata dal momento della disgrazia.
La donna era infatti una specialista in sicurezza e doveva occuparsi proprio di quel volo. All’epoca dei fatti, fanno sapere i quotidiani brasiliani, non avrebbe fatto rispettare alcune procedure minime per approvare la partenza del volo. L’autonomia dello stesso non era adatta al viaggio e l’epilogo del viaggio ha purtroppo confermato quanto supposto.
La Monastero è rimasta latitante in Bolivia negli ultimi 5 anni e solamente in queste ora la polizia l’ha arrestata in Brasile, nello stato del Mato Grosso do Sul, al confine con la Bolivia. La donna resterà in carcere a Corumbrà, in attesa che venga estradata nel suo paese natale. A distanza di 5 anni la giustizia inizia a fare il suo corso.