Serie A, che accusa dalla Spagna: “I club fanno sgambetti alla Lega”

Stoccata da parte del presidente della Liga alla Serie A: l’accusa ai club italiani che ostacolano la Lega.

Il pallone di Serie A
Il pallone di Serie A (GettyImages)

Negli ultimi anni lo spessore della Serie A è cresciuto tantissimo anche grazie a grandi acquisti, tra cui l’arrivo di Cristiano Ronaldo. Diversi grandi campioni hanno calcato i campi d’Italia facendo diventare il campionato molto più appetibile anche all’estero. Resta però enorme il divario economico con la Premier League, la massima serie inglese quasi inavvicinabile per fascino ma soprattutto introiti.

Secondo quanto dichiarato dal presidente della Liga Javier Tebas, la Serie A è l’unica a poter competere quasi al pari passo con la Premier League, ma per continuare la crescita c’è bisogno di collaborazione tra i club. La stoccata del numero uno del calcio spagnolo al Festival dello Sport.

Leggi anche >>> ESCLUSIVA CT, Pierluigi Casiraghi: “Vi svelo chi vincerà lo Scudetto. Ibrahimovic…”

Tebas ai club di Serie A: “Ostacolano la Lega”

Javier Tebas, presidente Liga
Javier Tebas, presidente Liga (GettyImages)

Nell’intervista realizzata all’evento sportivo di Trento, Javier Tebas ha parlato in generale del problema delle commissioni per gli agenti dei calciatori: “In Spagna abbiamo regole rigide a riguardo. Il regolamento della Liga prevede un tetto economico imposto alle società, tra cui anche le commissioni ai procuratori“. Poi ha parlato del paragone tra il campionato iberico e quello inglese: “Abbiamo accorciato le distanze con la Premier League ma non abbiamo gli stessi guadagni dei loro club“.

E allora chi può competere con l’affascinante campionato inglese? Per Tebas la Serie A ha le carte in regola per fronteggiare la Premier League: “Il campionato italiano può crescere tantissimo ed è l’unico che può raggiungere quello inglese. Ma c’è qualcosa che deve cambiare: i club di Serie A non devono fare lo sgambetto alla Lega. C’è bisogno di una maggiore commercializzazione di prodotti e servizi di quanto adesso gli è permesso di fare“.