Federico Pastorello, agente di Romelu Lukaku, ha svelato un retroscena inedito sull’attaccante belga, trasferitosi dall’Inter al Chelsea 
Dopo un’estate movimentata è tornato a parlare Federico Pastorello, agente, tra gli altri, di Romelu Lukaku. Il noto procuratore ha parlato in una conferenza stampa alla riunione dell’Assoagenti, trattando anche il tema della cessione dell’attaccante belga dall’Inter al Chelsea.
Dopo aver trascinato i nerazzurri a suon di gol nelle scorse due annate, portando la squadra di Conte in finale di Europa League e sul tetto d’Italia con uno Scudetto alzato dopo circa 10 anni, l’attaccante ha deciso di tornare in Premier League, per vestire la maglia del Chelsea. I Blues hanno rappresentato un grande rimpianto per il centravanti, che in giovanissima età non era riuscito ad esprimere il suo talento come ha poi fatto qui in Italia.
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Lukaku e l’addio all’Inter: l’agente svela un retroscena inedito
La cessione di Lukaku ha creato una cicatrice profonda nell’animo dei tifosi interisti, una cui parte non ha del tutto perdonato il gesto del centravanti di lasciare il club così facilmente. Nonostante Edin Dzeko, suo sostituto, non lo stia facendo rimpiangere, il nome del belga resta caldissimo in casa nerazzurra.
L’operazione della scorsa estate è stata dunque riaffrontata dal suo agente Federico Pastorello che ha reso noto come il tutto sia avvenuto in maniera molto rapida. Il procuratore ha poi difeso il suo assistito per i post scritti su Instagram, in maniera bonaria secondo lo stesso Pastorello.
“Un professionista deve valutare l’aspetto sentimentale, ma anche quello della carriera”, ha voluto ribadire il procuratore. Pastorello ha quindi concluso con un retroscena inedito: “E’ felice a Londra, concentratissimo sul nuovo progetto, ma segue con grande affetto l’Inter, guardando tutte le partite”.
Lukaku non ha dunque dimenticato del tutto l’Inter, che gli ha dato tanto negli scorsi due anni. Il belga segue ancora i match dei nerazzurri e fa il tifo da lontano. C’è chi apprezzerà questo gesto e chi non ci crederà, ma nessuno potrà cancellare cosa c’è stato.
