Cristiano Ronaldo campione: merito di Ferguson e di un allenamento speciale

Come ha fatto Cristiano Ronaldo a diventare così forte? Il merito è di Alex Ferguson e di un allenamento davvero speciale.

Cristiano Ronaldo Ferguson
Cristiano Ronaldo e il segreto di Feguson per farlo diventare un campione (Getty Images)

Alex Ferguson è sempre stato un grande estimatore di Cristiano Ronaldo. Il tecnico scozzese al termine di un’amichevole tra il suo Manchester United e lo Sporting Lisbona, ex squadra del portoghese, decise che un talento del genere, ancora molto giovane, doveva per forza di cosa giocare per lui. L’allenatore-manager incontro subito la dirigenza dei portoghesi e accontentò le richieste del club in poche ore, superando la concorrenza ad esempio del Parma che fino a quel momento era in vantaggio.

E’probabilmente in quel momento che la carriera del lusitano è svoltata, anche se i primi anni a Manchester il suo talento era grezzo e serviva qualcosa di particolare per renderlo davvero speciale.

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L’allenamento speciale di Cristiano Ronaldo ideato da Ferguson

Cristiano Ronaldo regalo Georgina
Cristiano Ronaldo esulta con la maglia del Manchester United (Getty Images)

L’idea venne a Ferguson e al suo vice allenatore che un giorno decisero di eliminare i falli dalle partite durante le sedute di allenamento. Questo avrebbe costretto Cristiano Ronaldo a smetterla di tenersi stretto il pallone per troppo tempo.

A raccontarlo è stato Darren Fletcher, ex centrocampista dello United proprio negli anni in cui CR7 iniziava la sua carriera da Red Devils. Il risultato fu fenomenale secondo il mediano: “Prima si prendeva i falli. Ha sofferto molto ed era furioso per questa decisione. Ma dopo due settimane è stato pazzesco vedere con quale velocità e precisione si liberava del pallone. E’ migliorato tantissimo grazie a questo allenamento senza falli”.

Un miglioramento che gli ha permesso di non essere più solo un’ala funambolica dal dribbling straordinario, ma un giocatore completo capace di coinvolgere anche i compagni di squadra nelle sue giocate.