Lazio, Sarri protesta e lancia l’appello: “La gente cambia…”

La Lazio pareggia contro il Marsiglia nella terza giornata di Europa League, ma Maurizio Sarri pone l’attenzione su un aspetto importante del calcio moderno.

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri (GettyImages)

Non è la prima volta che il tecnico biancoceleste se la prenda con l’UEFA e la Serie A, ma questa volta sembra voler porre l’attenzione sugli spettatori, su chi fruisce lo show, su coloro che continuano a far ruotare la giostra. Il calcio senza i tifosi non è nulla, motivo per il quale i club inglesi hanno dovuto fare marcia indietro sulla Super League, viste le proteste dei supporter contro le proprie società.

A causa dei tantissimi impegni e dei calendari intasati, Maurizio Sarri ha lanciato un appello ai dirigenti: il messaggio del tecnico della Lazio fa riflettere.

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Lazio, Sarri all’UEFA: “Calendari intasato, così la gente cambia canale”

Lazio-Roma Sarri Juventus
Maurizio Sarri (Getty Images)

Nel post-partita di Lazio-Marsiglia, Maurizio Sarri ha rilasciato un’intervista al canale ufficiale del club, nella quale ha sottolineato: “Arriviamo a queste gare sempre in condizioni disagiate, ma se vogliamo restare in Europa ci dobbiamo abituare. Giochiamo a 63 ore di distanza e di pomeriggio. Una volta se giocavi in Europa League, scendevi in campo il lunedì per giocare in campionato. Non ci sono calendari normali“.

Poi, il tecnico prosegue la sua riflessione e ci va giù pesante: “Sono sorpreso che l’Associazione Calciatori e quella degli allenatori non abbiamo protestato finora. E’ un problema di rifondazione del calendario che sta diventando brutto e intasato. I tifosi iniziano a cambiare canale“. Ed è un problema serio, questo. Infatti, sembra esserci una tendenza nelle giovani generazioni. La Generazione Z (i millennials, il futuro), secondo una ricerca di FutureBrand vive il calcio in una maniera diversa poiché questo sport è visto come irraggiungibile “sia dal punto di vista atletico sia da quello del modello sociale“. Insomma, se non si fa qualcosa per rendere il calcio uno sport nuovamente popolare, alla portata della gente e dei tifosi, si rischia la disaffezione. Ed è proprio l’allarme che sta lanciando Sarri da inizio stagione.