Dybala, il segreto del tatuaggio: il significato è particolare

Un disegno ormai noto a tutti, quasi un marchio di fabbrica. Ma quale significato segreto ha per Dybala quel particolare tatuaggio?

Dybala, il segreto del tatuaggio
Dybala, il segreto del tatuaggio

Siamo ormai abituati ai molteplici tatuaggi che adornano i corpi dei calciatori. In alcuni casi sono talmente numerosi che nemmeno si riesce a distinguere un particolare disegno. Ce ne sono alcuni celebrativi, come quello di Arturo Vidal che fece tanto discutere al momento del suo arrivo all’Inter: il centrocampista cileno porta ben in vista sul braccio, infatti, un tattoo dedicato agli scudetti vinti con la Juventus. Cosa, questa, che generò più di un malumore nei tifosi nerazzurri.

Anche Paulo Dybala ama i tatuaggi, anche se non ne ha tanti. Chi lo conosce dice che ne ha fatti solo tre, di cui uno solo è in evidenza. Chi non associa infatti il talento bianconero ai due bracciali completamente neri che porta in bella vista sull’avambraccio sinistro? Una caratteristica ormai nota a tutti: sono anni infatti che Dybala ha quel tatuaggio. Addirittura da prima del suo arrivo al Palermo, nel 2012.

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Dybala, il segreto del tatuaggio: il significato è particolare

Dybala, il segreto del tatuaggio
Dybala, il segreto del tatuaggio

Ma cosa significa per Paulo quel tatuaggio? Lo ha dichiarato lui stesso nel corso di una intervista, qualche tempo fa. “L’ho visto ad un compagno e mi piaceva. Mi ricorda i bracciali che portavano i guerrieri romani” spiegò, aggiungendo poi la reale motivazione della sua scelta: “Mi piaceva per gusto personale. Una motivazione estetica, dunque.

Ma forse non è un caso che il tatuaggio più noto di Paulo Dybala sia un bracciale da guerriero: la sua storia personale è caratterizzata da una serie di “battaglie” che ha dovuto affrontare, a partire dalla scomparsa del padre a soli 15 anni. Anche le ultime due stagioni in bianconero, costellate da infortuni e difficoltà, rappresentano una bella battaglia da affrontare: magari con l’atteggiamento di un “guerriero” pronto a guidare la sua squadra, diventandone finalmente il leader. Che poi è quello che si aspetta da lui la Juventus e mister Allegri.