Moviola Napoli Bologna
Moviola Napoli-Bologna, l’analisi dell’episodio che ha generato il rigore del 2-0 per gli azzurri trasformato da Lorenzo Insigne
A cinque minuti dalla fine del primo tempo, l’arbitro assegna un calcio di rigore al Napoli. Insigne stavolta lo trasforma, e firma il gol del 2-0 dopo il vantaggio griffato Fabian Ruiz.
Il Bologna però ha molto protestato per la decisione dell’arbitro, il torinese Marco Serra, che ha cambiato la decisione dopo la review al VAR. Al centro c’è il tocco con la mano di Medel. In un primo momento, Serra punisce una spinta di Osimhen al cileno, valutando che sia stato questo il fattore scatenante del tocco di mano. I due infatti saltano insieme per andare su una palla alta, la spinta potrebbe aver portato Medel a un movimento scomposto e a toccare il pallone con la mano.
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Il VAR però dimostra che la scansione temporale dei due momenti, il fallo di mano e la spinta di Osimhen, è inversa. Medel salta e tocca il pallone con il pugno prima che Osimhen allarghi il suo, di braccio.
In questo caso, al momento del tocco, Medel sembra portare la mano o il braccio verso il pallone, e ha le braccia posizionate sopra l’altezza delle spalle. Due fattispecie che il regolamento individua per definire la punibilità del fallo di mano. Ecco perché possiamo concludere considerando condivisibile la decisione dell’arbitro.
Molti più dubbi, invece, restano a proposito della decisione di Serra di fischiare un secondo penalty al Napoli. Stavolta, l’arbitro punisce un fallo di Mbaye su Osimhen.
Il senegalese affonda il tackle da dietro mentre il centravanti nigeriano sta andando verso il vertice sinistro dell’area di rigore. Il tocco è leggero, come in tutti i casi che riguardano decisioni su calcio di rigore il VAR verifica. Ma in un caso come questo, se l’arbitro ha valutato l’episodio nella sua interezza, il VAR fa cambiare la decisione solo in un caso: se c’è una palese simulazione, che costituirebbe un chiaro ed evidente errore.
L’utilizzo di un metro anche esageratamente severo, come in questa situazione, non costituisce un errore tale da indurre gli assistenti al VAR a sostituirsi all’arbitro.
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