Tammy Abraham ha deluso i tifosi della Roma: la sorprendente confessione dell’attaccante inglese sulla nuova avventura nella capitale. 
La pausa nazionali è arrivata nel momento giusto per la Roma, coinvolta nella prima vera crisi della stagione. Dopo un’ottima partenza i risultati sono peggiorati nelle ultime settimane e puntualmente sono arrivate anche le prime critiche. L’ultima sconfitta contro il Venezia ha trascinato i giallorossi al 6°posto in classifica, a tre punti di distanza dalla zona Champions League.
L’obiettivo è ancora alla portata ma l’improvvisa flessione sta facendo preoccupare i tifosi. Come le dichiarazioni di Tammy Abraham che, nonostante sia subito diventato il nuovo idolo dell’Olimpico, è finito sotto accusa come il resto dei compagni. D’altronde José Mourinho l’ha scelto come centravanti titolare e si aspetta qualcosa in più a livello realizzativo (3 gol in campionato in 12 partite totali giocate da titolare).
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Abraham spaventa la Roma: la frase sul futuro
Le prestazioni di Abraham rispecchiano quelle della Roma, partita molto bene prima di incontrare diverse difficoltà nel suo cammino. Lo stesso vale per l’ex Chelsea che ha fatto vedere grandi numeri nelle prime uscite per poi calare di rendimento e diventare meno pericoloso per le difese avversarie. Il motivo è svelato direttamente dal classe ’97 che, intervistato dal tabloid britannico “The Telegraph”, ha fatto un primo bilancio della sua nuova avventura in Serie A.
Le dichiarazioni però hanno un po’ spiazzato i tifosi giallorossi che rischiano di doversi ricredere sul suo potenziale: “Non mi aspettavo che il mio impatto potesse essere così difficile. I calciatori sono tutti molto intelligenti e in Italia la difesa è molto importante”.
Il modo di giocare è molto diverso rispetto alla Premier League: “Deve abituarmi a questo nuovo aspetto. In Inghilterra siamo abituati sempre ad attaccare mentre ora devo capire come superare le difese schierate”.
La frase che però ha fatto più discutere e preoccupare è quella relativa al suo possibile futuro: “Giocare all’estero è un processo di crescita come hanno fatto Lukaku e altri giocatori che poi sono tornati in Inghilterra. E’ un modo per migliorare me stesso”.
