Irlanda del Nord-Italia: Barella, Chiesa e Insigne, i tre jolly di Mancini per andare ai Mondiali

Stasera l’Italia sfida l’Irlanda del Nord per conquistare il pass per i Mondiali, Mancini ha scelto la formazione e si affida ai suoi jolly per la qualificazione.

Irlanda del Nord Italia
Federico Chiesa (Lapresse)

Novanta minuti per volare in Qatar e allontanare l’incubo playoff. La Nazionale scende in campo stasera a Belfast contro l’Irlanda del Nord, deve vincere e mantenere i due gol di vantaggio nella differenza reti con la Svizzera per essere matematicamente qualificata ai prossimi Mondiali.

Roberto Mancini ha già fatto le sue scelte, dentro Tonali per Locatelli mentre in attacco gli azzurri se la giocheranno senza un centravanti di ruolo. Immobile è ko, Belotti non è in forma e Scamacca è la carta da giocarsi a gara in corso. Formazione fatta, ma chi potrà essere l’eroe in terra irlandese?

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I jolly di Mancini per Irlanda del Nord-Italia

Barella, centrocampista della Nazionale (LaPresse)

Il primo nome che scegliamo è Federico Chiesa. L’attaccante della Juventus già agli Europei ha pescato un paio di jolly che hanno tolto l’Italia dai pasticci. E’ per distacco il giocatore più pericoloso, soprattutto se impiegato sull’esterno e con la sua agilità potrebbe scardinare la forte difesa avversaria.

Il problema è che sarà guardatoo a vista, così alla fine a risultare decisivo potrebbe essere Barella. I suoi inserimenti da dietro saranno fondamemtali per sparigliare le carte in una sfida con il copione già scritto: Italia all’attacco e Irlanda del Nord tutta a difesa della propria porta. Ha il fiato corto, si è visto con la Svizzera, ma riesce sempre a trovare quella riserva di energie che altri non hanno. A Belfast c’è bisogno di gente da battaglia e Barella è il profilo giusto.

Infine l’ultimo jolly potrebbe essere Insigne. La fisicità degl irlandesi lo metterà in difficoltà, ma in partite di questo tipo servono piedi educati anche sui calci piazzati. Vincerla con il gioco è l’idea di Mancini, ma spesso basta una punizione per spezzare l’equlibrio e il capitano del Napoli con la sua tecnica individuale può fare la differenza.