Juventus, caso plusvalenze: qual è l’ipotesi di accusa e cosa dice la procura di Torino

Juventus nel mirino della procura di Torino per le plusvalenze degli ultimi 3 anni: che cosa è successo è qual è l’accusa.

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli (LaPresse)

E’ scoppiata una vera bufera con la Juventus indagata a causa di presunti falsi in bilancio per via di plusvalenze sospette. La procura di Torino ha avviato l’indagine (denominata Prisma) a seguito delle verifiche della Consob e Covisoc. Le due commissioni erano a lavoro già dalla scorsa estate su alcune importanti operazioni di mercato e solo nella giornata di ieri la Guardia di Finanza sarebbe intervenuta nella sede della Juve per acquisire tutte le documentazioni sui bilanci societari delle ultime stagioni calcistiche.

In particolare, il club bianconero avrebbe contabilizzato circa 322 milioni di euro di plusvalenze in tre anni, ma ben 282 milioni di euro sarebbero finite nel mirino dell’inchiesta della procura di Torino. Qual è l’ipotesi di accusa e chi è il responsabile delle plusvalenze.

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Juventus, plusvalenze fittizie e la “gestione Paratici”: cosa è successo secondo la procura

Fabio Paratici
Fabio Paratici (LaPresse)

Stando a quanto riporta la Stampa, nel fascicolo dell’inchiesta sarebbero finite numerose plusvalenze sospette, soprattutto riguardanti calciatori dell’under 23. La procura di Torino ha mosso un’ipotesi d’accusa contro la Juventus che avrebbe messo agli atti “operazioni di scambio di tesserati connotati da valori fraudolentemente maggiorati“. In altri termini, le cifre messe su bilancio sarebbero false, ingigantite.

Inoltre, nelle carte prese in considerazioni dal quotidiano nazionale, ci sarebbero alcune intercettazioni che farebbero risaltare il ruolo dell’ex dirigente bianconero. Fabio Paratici, secondo la procura, è il gestore principale delle pianificazioni delle plusvalenze messe agli atti di bilancio della Juventus dal 2019 al 2021. “I trasferimenti in questione sono sganciati dai valori reali di mercato, sono preordinati e attestano ricavi fittizi“, si legge nel fascicolo dell’inchiesta.

Dunque, secondo l’inchiesta, grazie alle plusvalenze fittizie la Juventus ha messo a bilancio nel 2020 una perdita di 79 milioni di euro, anziché 209 milioni.