Il portiere della Nazionale e del PSG Gianluigi Donnarumma torna a parlare e spiega il suo rapporto con Keylor Navas, altro numero uno dei parigini. 
L’avventura di Donnarumma al PSG non è come in molti si potevano aspettare. In estate il portiere aveva lasciato il Milan a parametro zero, scatenando l’ira dei tifosi, per tentare il salto in una big d’Europa. Ambizione legittima, ma forse c’è stato un errore di calcolo.
Il numero uno azzuro infatti gioca poco perché nelle gerarchie di Pochettino il titolare è Keylor Navas, estremo difensore affidabile e leader dello spogliatoio dei parigini. Così sono poche le gare in cui Donnarumma viene schieraro titolare e ci sono anche alcune cirtiche per qualche intervento non perfetto.
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Donnarumma spiega la rivalità con Keylor Navas al Paris Saint Germain
Il rapporto Gianluigi Donnarumma-Keylor Navas è uno degli argomenti più caldi nella Capitale francese. C’è spazio solo per uno e così qualcuno sussurra che i due non siano particolarmente legati.
Un’accusa che Donnarumma rispedisce a mittente dalle pagine di France Football: “Le persone parlano, immaginano situazioni strane che però corrispondono alla realtà”. Ed è lo stesso portiere a spezzare l’onda delle polemiche: “Io e Keylor siamo uniti, così come lo è tutto lo spogliatoio. Tutti siamo amici e va tutto bene, siamo entrambi tranquilli e rispettosi”.
Porta in faccia alle polemiche quindi, al momento Donnarumma sembra non avere problemi con il suo ruolo da secondo di lusso per il posto di portiere al Paris Saint Germain. Un ruolo che non è un problema nemmeno per Roberto Mancini che non ha alcun dubbio su di lui.
Donnarumma sul rigore di Saka: “Non ho esultato perché…”
Nel corso dell’intervista Gianluigi Donnarumma ha svelato anche un curioso retroscena legato al successo dell’Italia agli Europei. In particolare riguardo alla parata decisiva sul quinto rigore di Saka che ha consegnato la vittoria agli azzurri nella finale contro l’Inghilterra.
Dopo il suo intervento tanti tifosi sono rimasti sorpresi dalla reazione del portiere del PSG: “Mi sono fermato un attimo prima di esultare non perché avevo perso il conto dei rigori. Ho guardato l’arbitro per capire se tutto era regolare e avevo tenuto i piedi sulla linea di porta. Ora infatti c’è sempre il rischio che lo faccia ripetere ma quando ho visto che non diceva nulla e i compagni correvano ad abbracciarmi ho liberato la mia gioia”.
