Genoa-Sampdoria, la Lanterna fa poca luce: un Derby per ritrovare sè stessi

Genoa-Sampdoria, un Derby per ritrovarsi. La stracittadina della Lanterna vede toni bassi e aspettative ridotte: parola d’ordine ripartire.

Genoa-Sampdoria Derby (Getty Images)
Genoa-Sampdoria Derby (Getty Images)

Genoa-Sampdoria, un Derby che può dire molto. Le facce parlano più dei numeri: due squadre che, per natura, danno tutto. Tifoserie focose con il freno a mano tirato e non c’entra solo la pandemia, piuttosto bisogna fare i conti con il tornado che ha colpito il Derby della Lanterna da una parte e dall’altra. Citando Pieraccioni, il ciclone quando arriva arriva. Dalle parti di Genova è arrivato in maniera inaspettata portandosi via alcune certezze per darne forse delle altre.

Dubbi tanti esattamente come le aspettative: le due compagini sognano la svolta. Una più dell’altra, perchè la querelle Ferrero getta ansia sul futuro blucerchiato: una società estranea ai fatti, ma coinvolta emotivamente. Cambiare proprietà dopo una condanna eventuale significherebbe ripartire da zero, la piazza non chiede altro – come dimostrano i numerosi striscioni “Ferrero vattene” – il problema è chi arriva: il sogno si chiama Gianluca Vialli con il fondo statunitense. Lo stesso che aveva già bussato alla corte dei blucerchiati non molto tempo fa. Ora, però, non c’è più neanche il tempo di sognare.

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Genoa-Sampdoria, un Derby per nuovi destini: la situazione

Il Derby della Lanterna fra ambizioni e speranze (Getty Images)
Il Derby della Lanterna fra ambizioni e speranze (Getty Images)

Come il Grifone che resta ad occhi aperti: la squadra un partner, anzi 777Partners l’ha trovato, Zangrillo è il nuovo. Preziosi, ormai, solo un ricordo e neanche troppo bello: un altro che ha dato tutto ma evidentemente non era abbastanza. Serve guardare avanti e in panchina c’è uno che, probabilmente, di guardare indietro si è stufato.

L’uomo giusto, forse, per evitare di vivere in ombra: Andriy Shevchenko, uno che a vincere ci è abituato, ma una cosa sono gli scarpini ai piedi. Un’altra è la giacca in panchina. Prospettive diverse che impongono lo stesso risultato, al netto della pressione. Proprio quella che i tifosi genovesi hanno avuto per troppo tempo senza ottenere risultati: deve tornare il tempo delle soddisfazioni, magari proprio Venerdì sera dove – oltre i colori – ad avere un peso saranno proprio le sfumature di un tempo galantuomo che, forse, deve ancora venire.