Lina Wertmuller, lo spettacolo del calcio: il tifo per la Roma e l’amicizia con Del Piero

Lina Wertmuller, grande regista e icona del cinema italiano, si è spenta a 93 anni: dalla settima arte al calcio. Una passione sotto traccia.

Lina Wertmuller e l'amore per il calcio (Getty Images)
Lina Wertmuller e l’amore per il calcio (Getty Images)

Lina Wertmuller, 93 anni. Una vita al cinema e per il cinema: icona per quel suo sorriso iconico e soprattutto per il modo di intendere l’esistenza in maniera così pura, disinibita e particolare che non le ha mai impedito di schierarsi e raccontare la realtà di tempi forse troppo passati in maniera schietta e senza sconti: il David di Donatello alla carriera, l’Oscar onorario, la stella ai Walk of Fame.

Tutti tasselli di un puzzle ricco di aneddoti che riporta a un modus operandi di fare cinema costituito da sensazioni prima ancora che da esigenze: un film come “Pasqualino Settebellezze” oggi farebbe fatica ad emergere, probabilmente perchè non c’è più nessuno in grado di osare – prendendosi qualche rischio – come faceva lei ai tempi.

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Lina Wertmuller, la Roma e il legame con Del Piero: sfumature di una passione

La regista morta a 93 anni (Getty Images)
La regista morta a 93 anni (Getty Images)

Non ha mai nascosto neppure la propria passione per il calcio: romanista da sempre, in maniera interessata ma non troppo coinvolta. Almeno in pubblico, anche se in qualche occasione si è lasciata andare a commenti di parte. A Ballando Con Le Stelle, qualche anno fa, ha fatto la giurata speciale per una notte: c’era anche Lamberto Sposini, altro volto familiare che ha segnato un periodo televisivo ben preciso attraverso il giornalismo e la capacità di raccontare la contemporaneità dell’epoca.

In quel contesto, mentre giocava la Roma, stava valutando i ballerini quando – terminata la gara dei giallorossi – ha detto: “Siamo tutti più tranquilli perchè ha vinto la Roma e possiamo affrontare tutto al meglio“. Un sorriso generale è sbocciato in platea. Grande poi era il legame con Del Piero, conosciuto a Los Angeles, a cui era particolarmente affezionata per la capacità di Pinturicchio di avere “un’espressività inequivocabile”. Anche nel calcio c’è lo zampino di Lina. Vedere il mondo non è sempre facile: lei ci riusciva, dai suoi occhiali bianchi – ‘sinonimo di vacanza che mi appartiene’ – anche da un rettangolo verde.