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Calcio

Lautaro Martinez, sai perché è chiamato “El Toro”? La storia del soprannome

Lautaro Martinez viene anche chiamato “El Toro”: dove nasce e chi ha inventato questo soprannome per l’attaccante argentino dell’Inter.

Lautaro Martinez, attaccante dell’Inter (LaPresse)

Nel calcio alcuni giocatori sono conosciuti e si distinguono anche per il proprio soprannome. Una pratica molto comune soprattutto in Sudamerica dove è tradizione inventare un nomignolo che rispecchi una certa qualità del singolo. Uno di questi esempi è sicuramente Lautaro Martinez, chiamato anche “El Toro” dai tifosi dell’Inter.

In questo caso la traduzione è naturale perché la parola in argentino si dice e si scrive uguale a quella italiana. Il suo soprannome fa ovviamente riferimento all’animale ma la storia e il motivo della sua origine sono molto particolari. E’ lo stesso attaccante nerazzurro, pochi mesi dopo il suo arrivo in Serie A, a spiegare questa curiosità.

Leggi anche -> Inter altro che Lukaku, è Lautaro Martinez il nuovo leader: i numeri record

Lautaro Martinez: chi ha inventato il suo soprannome

Lautaro, la storia del suo soprannome (LaPresse)

In un’intervista Lautaro Martinez ha rivelato perché hanno iniziato a chiamarlo “El Toro”. L’idea nasce da Santiago Reyes, ex compagno delle giovanili del Racing Avellaneda che inventò e questo soprannome. I due vivevano nella stessa pensione anche se la sua carriera fu molto breve perché smise di giocare a calcio quando era ancora molto giovane.

Il suo nomignolo però resterà sempre legato alla carriera del classe ’97 argentino che non dimenticherà mai quando l’ha sentito per la prima volta: “Avevo 17 anni. Ero molto energetico e mi scontravo con tutti”. L’associazione deriva dalle sue caratteristiche fisiche e caratteriali che mostrava in campo.

Nello specifico grande agonismo e carisma unite a una notevole forza fisica e resistenza ai duelli contro ogni tipo di avversario. Nonostante la bassa statura è sempre stato un giocatore molto compatto, capace di sprigionare grande potenza nella corsa e nei contrasti.

Matteo Sfolcini

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