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Calcio

Coppa d’Africa, Tunisia-Mali diventa un caso diplomatico: le decisioni

Il fascicolo del bizzarro finale della partita tra Tunisia e Mali (0-1) di Coppa d’Africa diventa argomento di approfondimento per la commissione federale della CAF

Arbitri al centro della polemica in Coppa d’Africa (CAF Press Office)

Cose mai viste. Un arbitro che fischia la fine prima del tempo, due volte. La prima, all’86’, ci ripensa e fa giocare altri tre minuti. La seconda, dopo 89.27”, manda tutti negli spogliatoi tra le proteste della Tunisia, sotto di un gol ma in superiorità numerica.

Coppa d’Africa, il caso Tunisia-Mali

L’arbitro Janny Sikazwe è convinto del fatto suo e la partita non riprende. Il direttore di gara verrà scortato nel suo spogliatoio dall’esercito con i dirigenti della Tunisia che, letteralmente, lo inseguono per mezzo campo.

Quello che succede dopo è quanto di più singolare si possa raccontare in una competizione internazionale. Un quarto d’ora dopo la fine della partita quando molta gente ha già lasciato lo stadio, il quarto uomo spunta dagli spogliatoi. Seguito da arbitro, guardalinee e giocatori del Mali. SI attendono alcuni minuti ma la Tunisia non esce. L’arbitro fischia tre volte e manda tutti definitivamente negli spogliatoi.

LEGGI ANCHE > Coppa d’Africa, il Mali batte la Tunisia ma è giallo: pronto il ricorso

Il trofeo della Coppa d’Africa in palio per la 33esima volta Christopher (AP-LaPresse)

Un arbitro chiacchierato

Sikawze non è nuovo a episodi bizzarri: in passato era già stato al centro di alcune indagini e anche di un caso di presunta corruzione.

Ma da quello che si è capito dopo il rientro delle squadre negli spogliatoi, il direttore di gara avrebbe ammesso l’errore e avrebbe chiesto alle squadre di rientrare in campo per sei minuti di recupero. Il Mali accetta, la Tunisia no: e non si presenta.

Quello che può succedere ora è tutto e il contrario di tutto. La rappresentativa tunisina ha presentato ricorso e riserva scritta sul risultato finale parlando di “palese errore tecnico” e chiedendo di rigiocare l’intera gara. Ma rifiutandosi di scendere in campo di fronte alla richiesta ufficiale di un direttore di gara, la Tunisia ha anche contravvenuto a una delle prime norme della FIFA e rischia la sconfitta a tavolino: 0-3.

Un bel pasticcio che ora la CAF, la Confederation Africaine du Footbal dovrà cercare di risolvere tra carte federali e regolamenti.

Stefano Benzi

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