Maignan sempre più nelle gerarchie rossonere: funziona anche come assist-man, ma non è il primo portiere ad avere buon tocco di palla.
Maignan sempre più nel Milan: il portiere, arrivato in sordina, si rivela determinante. Gli è stato chiesto di far dimenticare Donnarumma e ci sta riuscendo con costanza, lavoro e talento. Qualità che il Milan già gli riconosceva, ma il tempo ha dato ulteriormente ragione ai dirigenti rossoneri che hanno puntato sul francese dopo un’uscita importante come quella dell’attuale portiere del PSG. 
Se Gigio fatica in Francia, Maignan – che è francese adottato in Italia – si prende fama, lustro e applausi. C’è il suo zampino nel gol di Leao contro la Sampdoria. Alla Alisson e non solo: un gesto importante che hanno già fatto tanti altri colleghi. L’estremo difensore rossonero, però, si conquista un’altra fetta importante di consensi visto che, per opinioni e prospettive, era inizialmente in credito.
Maignan assist-man: nel mirino un altro grande rossonero
Ora l’ombra di Donnarumma non c’è più: anzi, nel mirino c’è un altro portiere che del Milan ha fatto la storia. Una certezza fra i pali che aveva anche il piede educato in grado di pescare gli attaccanti quasi avesse una sonda incorporata: valore aggiunto, infatti il Milan con lui tra i pali era sicuro.
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Esattamente come lo è oggi con Maignan. Scommessa vinta, lo stesso effetto che fece Dida: il brasiliano in porta, l’ossimoro più riuscito del calcio italiano. Tanto da meritare anche una battuta sul tema nel film di Diego Abatantuono: “Eccezziunale Veramente – Capitolo secondo…me”. Fu proprio lui ad essere l’ultimo “regista” fra i pali dei rossoneri. Nel 2006 sfoderò un passaggio vincente contro l’Ascoli: mani d’oro e piedi buoni. Sodalizio possibile, accoppiata vincente.
