Guerra in Ucraina, il gesto di Djokovic è lodevole: cos’ha fatto il tennista

Il tennista serbo, Novak Djokovic, si è reso protagonista di un bellissimo gesto in relazione alla guerra in Ucraina: ecco cos’ha fatto

Negli ultimi mesi Novak Djokovic è finito nell’occhio del ciclone in relazione alla sua volontà di non sottoporsi al vaccino anti Covid. La sua non partecipazione agli Australian Open ha, inoltre, contribuito ad alimentare la polemica e i fan sono preoccupati in relazione in vista dei prossimi Slam e Masters 1000. 

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Novak Djokovic, tennista serbo (Foto LaPresse)

Intanto, però, Djokovic si è reso protagonista di un gesto bellissimo nei confronti del tennista ucraino Sergiy Stakhovsky. Quest’ultimo, nei giorni scorsi, era tornato Ucraina per arruolarsi nell’esercito per fronteggiare gli attacchi provenienti dalla Russia.

Djokovic, nel dettaglio, ha contattato su Whatsapp il collega e gli ha fatto presente di essere pronto ad aiutare economicamente l’Ucraina e ha esortato Stakhovsky a chiedergli qualsiasi forma di aiuto.

Guerra in Ucraina, Djokovic a Stakhovsky: “Ti sto pensando e…”

Novak Djokovic, tennista serbo (Foto LaPresse)

E’ stato lo stesso Stakhovsky a pubblicare su Instagram una parte di conversazione che ha avuto con Djokovic. Nello screen si può notare come il serbo gli abbia chiesto delle sue condizioni di salute e di come gli ha espresso tutta la sua vicinanza.

“Stako, come stai? Sei sul campo? – chiede Nole al tennista ucraino –. Ti sto pensando, spero che la situazione si tranquillizzi al più presto. Dimmi dove posso mandarti aiuto, aiuto finanziario o qualsiasi altro tipo di aiuto…”.

Stakhovsky ha a sua volta risposto: “Grazie mille Nole, sì sono sul campo. Kiev è piuttosto silenziosa”. Il tennista ucraino, in queste ore, ha avuto modo anche di rilasciare alcuni dichiarazioni ai microfoni di Whooksa: “E’ stato difficile lasciare mia moglie e i miei figli. Non sono un soldato, non ho mai sparato a nessuno. Anzi, non avevo mai nemmeno preso in mano una pistola. Ma se serve sparerò. Ho paura e non è facile dormire con tutto quello che succede sopra la nostra testa”. 

Lo screen condiviso su Instagram da Stakhovsky