Dybala come Baggio, perchè la Juve rischia di essere un boomerang: cosa accomuna i campioni

Dybala e il futuro in bilico, la Juventus deve decidere il futuro dell’argentino: rinnovare oppure no. Bivio capitato anche a Baggio.

Dybala e la Juventus, un rinnovo e mille dubbi. Prima era qualcuno meno, ma il tempo quando non guarisce le ferite aumenta le cicatrici. Spesso motivo di fastidio. E l’argentino sembra essere ormai più che risentito: ha ripreso a segnare, a ridere, ora esulta anche – surplus atteso dopo le occhiatacce in tribuna di qualche mese fa – ma non basta a chiudere un discorso ancora aperto.

Dybala Juventus
Dybala rinnovo in bilico (ANSA)

Il contratto non è firmato, questo perchè mancano delle garanzie che dovranno arrivare. In primis quella di essere ancora motivo di gioia per la squadra: Paulo – che non a caso chiamano la Joya – soffre di qualcosa che normalmente è congeniale ai brasiliani.

Dybala e Baggio, i diamanti della Juve in pasto al mercato: la storia si ripete

Dybala Juve
Il lato in comune con Roberto Baggio (ANSA)

La saudade. Malinconia che prende quando vengono a mancare determinate sicurezze. Allegri non è Oronzo Canà, né tantomeno Dybala è Aristoteles. Quindi per uscire dalla crisi non basta un balletto in mezzo al campo, come nel celebre film Commedia.

Servono certezze che sono quelle riguardanti la presenza in campo: Dybala non vuole essere un’alternativa di lusso. La presenza di Vlahovic e altri nuovi innesti che potrebbero arrivare l’avrebbero infastidito non poco: un dieci sulle spalle che vale – agli occhi dei dirigenti bianconeri – forse cinque e mezzo.

Infatti non è un mistero che la Juve pensi a quanto possa risparmiare: perdere uno come l’attaccante della Seleccion equivarrebbe a un vuoto in mezzo al campo, ma anche a 15 milioni lordi in meno sul monte ingaggi. Liquidità in più per il mercato. Il rinnovo a Dybala non è affatto scontato. Se sembra un’eresia anche solo pensare a una mossa del genere, occorre tirar fuori dall’album dei ricordi Roberto Baggio: il Divin Codino. Insostituibile, solo a parole.

I bianconeri nel ’95 lo misero alla porta con un “semplice” grazie e arrivederci. Era tempo di rinnovare. Lo stesso accadde con Del Piero: l’aria di rinnovamento – non di rinnovo – si portò via anche lui. Prima Roberto poi Alex, prima Umberto e poi Andrea. Gli Agnelli non fanno sconti a nessuno, perchè a contare dev’essere solo la Vecchia Signora che, alla fine, come tutte le donne, ha sempre tanto fascino e l’ultima parola.