Guerra in Ucraina, il conflitto cambia i contratti: la decisione della UEFA spiazza i calciatori

Guerra in Ucraina, la piega del conflitto impone provvedimenti severi e puntuali anche nel calcio: intervento tempestivo UEFA, cosa cambia.

Guerra in Ucraina, il conflitto sta degenerando: la situazione a Kiev è tutt’altro che serena, bombardamenti e attacchi sul territorio si susseguono da giorni. Quasi una settimana accompagnati dal rumore delle bombe. Tutta Europa e non solo con il fiato sospeso: proseguono i negoziati per la pace, ma non si vede luce.

UEFA novità contratti
Guerra in Ucraina, sferzata UEFA ai contratti (ANSA)

La Russia fermerà le ostilità nel Donbass solo quando gli ucraini – questo è quanto si evince dalle decisioni di Putin – dichiareranno la resa incondizionata. Spiraglio soltanto verso l’attraversamento di corridoi umanitari, per il resto si prosegue: nessuna ipotesi di pace. Allora, dinnanzi all’incerto, occorre dare certezze per quanto possibile. La UEFA scende in campo con una serie di provvedimenti risolutivi a favorire “l’ordine, la disciplina e la salvaguardia” delle vite umane. Una mano tesa a chi scappa dalla guerra anche attraverso il rettangolo verde.

Guerra in Ucraina, la UEFA interviene: decisione storica sui contratti

Contratti UEFA
Il conflitto cambia i parametri contrattuali (ANSA)

La UEFA si espone e cambia i contratti: l’intento è facilitare la partenza di allenatori e giocatori stranieri dalla Russia, fuggire dalle zone di guerra grazie a tesseramenti specifici. I contratti si adeguano al conflitto: dal prossimo 10 Marzo in avanti ogni giocatore presente sul territorio russo (discorso valido anche per gli allenatori) potrà ritenersi libero. Svincolato dalla propria collocazione professionale. Una condizione che permetterà a chi lo vorrà di accordarsi con altre realtà. Entro e non oltre il 7 Aprile 2022. Il provvedimento per adesso è questo, ma non è detto che non possa subire modifiche.

Un modo come un altro per aiutare chi è in difficoltà e cerca rifugio, riparo, trovandosi in mezzo a un conflitto che non ha scelto: la UEFA resta dalla parte di chi è in difficoltà e, in questi casi, può essere l’unica cosa da fare. Dare respiro a chi cerca equilibrio, mentale, fisico ed emotivo. Stesso discorso vale per gli stranieri che sono sul territorio ucraino. Questa “ritoccata” ai contratti – temporanea – permetterebbe di rifiatare in mezzo alla tensione. De Zerbi e Fonseca docet: l’importante è non ricadere più in certe situazioni.