Allarme PSG, il presidente rischia il carcere: cosa è successo

Perché il presidente del PSG rischia più di due anni di carcere. La notizia arriva alla vigilia dello scontro clou contro il Real Madrid

Il PSG si gioca una sfida decisiva per il futuro della stagione e di Mauricio Pochettino con un problema non da poco all’orizzonte. La difficoltà non riguarda solo la botta subita in allenamento da Kylian Mbappé, che peraltro non smette di dimostrare il suo amore sportivo per le merengues.

Allarme PSG, il presidente rischia il carcere: cosa è successo
Allarme PSG, il presidente rischia il carcere: cosa è successo (Lapresse)

Il tecnico argentino non vuole fare calcoli, punta a ottenere un’altra vittoria dopo l’1-0 dell’andata negli ottavi di Champions League, più netto di quanto il punteggio possa far pensare. “A Madrid giocheremo per questo. Lo abbiamo fatto a Parigi, dobbiamo ripeterci domani in trasferta. Anche se sarà una partita diversa” ha detto.

Intanto, di partita se ne sta concludendo un’altra. Non in campo, ma in un tribunale svizzero. Riguarda il presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi, che è anche a capo dell’ECA, l’associazione dei club europei, e in quanto tale componente del board della UEFA. Per il qatariota, che ha assunto la carica nell’ECA dopo le dimissioni di Andrea Agnelli per il suo coinvolgimento nel progetto della SuperLega, le cose non stanno andando certo bene.

Al Khelaifi, cosa rischia il presidente del PSG

Al Khelaifi, cosa rischia il presidente del PSG
Al Khelaifi, cosa rischia il presidente del PSG (Lapresse)

La procura svizzera ha infatti chiesto 28 mesi di reclusione per il presidente del PSG e 35 all’ex numero 2 della FIFA Jérôme Valcke, nell’ambito di un processo d’appello sui diritti TV per i Mondiali di calcio.

A differenza del processo di primo grado, che si è concluso nell’autunno del 2020, il procuratore federale Cristina Castellote non ha chiesto la sospensione parziale. In primo grado i due erano stati assolti.

La vicenda coinvolge Nasser Al Khelaifi in quanto, in qualità di vertice del fondo sovrano qatariota QSI, è anche a capo del colosso televisivo BeIN Sports. Il Pubblico ministero confederale svizzero lo ha indagato per “istigazione a una gestione sleale” per quanto riguarda la trattativa per l’assegnazione dei diritti televisivi dei Mondiali e della Confederations Cup del 2026 e del 2030. La trattativa nello specifico concerne l’area del  Medio Oriente e del Nord Africa, in cui BeIN Sports trasmette.

L’ex segretario generale della Fifa Valcke è coinvolto anche per l’attribuzione degli stessi diritti per l’Italia e la Grecia.

Al centro dell’indagine c’era anche una villa in Sardegna che il presidente del PSG aveva acquistato tramite una società a lui riconducibile che aveva messo a disposizione di Valcke gratuitamente. Secondo il Pm svizzero, sarebbe stato un tentativo di corruzione per ottenere i diritti di trasmissione dei mondiali.

Ma la FIFA prima del procedimento di primo grado ritirò la denuncia penale contro il presidente del PSG. Per cui è rimasto il reato di “istigazione alla gestione sleale”, visto che Vlacke non avrebbe comunicato alla Fifa i favori in questione.