GFVIP, Alfonso Signorini svela tutto sulle dinamiche: “Katia Ricciarelli non è…”

Alfonso Signorini si è concesso in un’interessante intervista dove ha parlato a 360° di quanto successo nella sesta edizione del GFVIP

La finale della sesta edizione del GFVIP è ormai alle porte. Lunedì sera si scoprirà chi sarà il vincitore di questa lunghissima avventura cominciata a metà settembre e che terminerà dopo esattamente sei mesi.

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Alfonso Signorini, giornalista e conduttore (Foto ANSA)

I telespettatori fremono, vogliono scoprire chi la spunterà tra: Delia Duran, Lulù Selassié, Davide Silvestri, Barù, Giucas Casella e Jessica Selassié. A poche ore dall’attesissima puntata, Alfonso Signorini ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera.

Il direttore di “Chi” ha parlato di alcune dinamiche che hanno caratterizzato quest’edizione del reality e si è espresso in una certa maniera anche su Katia Ricciarelli. La soprano, eliminata a metà febbraio, è stata una concorrente molto discussa e il pubblico, specialmente quello dei social, non ha visto di buon occhio alcune sue esternazioni un po’ sopra le righe (espressioni ritenute omofobe e razziste).

GFVIP, Alfonso Signorini: “La Ricciarelli dimostra…”

Alfonso Signorini, giornalista e conduttore (Foto ANSA)

Alfonso Signorini, rispondendo ad una domanda su Katia Ricciarelli, ha analizzato il percorso della soprano e ha spiegato: “Katia Ricciarelli dimostra che l’archetipo della nonnina di Cappuccetto Rosso non esiste: si associa l’idea della persona più che matura alla quintessenza della bontà e dell’accoglienza, ma lei è tutto fuorché buona e accogliente. Mi piace portare in scena queste contraddizioni”. 

Il giornalista ha poi confermato come in quest’edizione ci siano state alcune espressioni fuori luogo, ma che la scelta di non punirle è stata ben ponderata: “Quest’anno alcune espressioni sono state decisamente fuori luogo e le abbiamo condannate sempre con fermezza, ma sappiamo distinguere cosa è veramente ingiurioso da quanto invece è provocatorio, frutto di un’esasperazione o stupidità. Poi i social network trasformano tutto in un caso nazionale”.