Calcio

Salah, non solo Juve: è sui libri di scuola. In Egitto studiano il nuovo Faraone

Sorprendente iniziativa da parte del ministero dell’istruzione egiziano che inserisce tra gli argomenti di studio delle scuole dell’obbligo anche Mohamed Salah

Mohamed Salah, testimonial di un programma didattico per le scuole dell’obbligo (AP LaPresse)

In Egitto ha numerosi soprannomi. Quello che personalmente gli piace di più è “fratello maggiore”. Mohamed Salah è considerato il fratello maggiore di un paese che spesso è ancora alla smarrita ricerca di esempi positivi.

E Salah, con la sua straordinaria carriera di calciatore in Europa, ora al Liverpool, prima alla Roma, indubbiamente lo è. Giocatore simbolo per tutta l’Africa e per l’Egitto, la cui comunità nel Regno Unito è popolosissima.

Mohamed Salah sui libri di scuola

Mohamed Salah è sicuramente un simbolo per il suo paese e per una intera generazione. Con i suoi successi, ma anche con le sue numerosissime iniziative di carattere sociale che lo vedono spesso in prima fila nell’interesse dei bambini, degli ospedali pediatrici e delle scuole calcio nei quartieri più poveri del suo paese d’origine. Ma da oggetto di culto profano il governo egiziano cerca di renderlo qualcosa di più concreto.

E dunque da oggi Salah sarà oggetto di studio per i bimbi delle scuole dell’obbligo. Non si tratta di imparare a memoria la sua vita, di rispondere a questionari sui suoi trofei. Ogni classe elaborerà progetti grafici, disegni, componimenti, su quello che Mohamed Salah e la nazionale egiziana, vice campione d’Africa, rappresentano per i giovanissimi. Il tentativo è ancora una volta quello di portare su un piano sempre più pratico le politiche di assistenza all’infanzia che in Egitto sono un punto debole ed estremamente problematico.

Salah, il calciatore africano di maggiore successo nella storia del calcio inglese (AP LaPresse)

Basti pensare che in alcuni quartieri del Cairo la percentuale di ragazzini che partecipa alle attività delle scuole calcio, che sono migliaia e muovono centinaia di migliaia di giovanissimi calciatori, è più alta rispetto a quella delle scuole. In pratica. In Egitto, soprattutto nelle città più difficili, è più facile portare un ragazzino sul campo di calcio che davanti a un banco. E Maometto e montagna insegnano, una delle due parti deve incontrare l’altra.

Quindi le scuole cercheranno di incentivare maggiormente le attività dell’educazione fisica e degli sport di squadra, senza delegarle ai club. E Salah diventa un personaggio simbolo, un testimonial, sul quale tentare di impostare un ambizioso programma che è anche didattico. Mohamed, “il nuovo Faraone”, sarà il calciatore che convincerà migliaia di giovanissimi che sognano di diventare calciatori a imparare come si deve guadagnare autorevolezza non solo dal campo di calcio ma anche sui libri di scuola.

Stefano Benzi

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