Ibrahimovic coinvolto in una rissa: il racconto spaventa

Zlatan Ibrahimovic è rimasto coinvolto in una rissa: scopri tutti dettagli sull’episodio che ha visto protagonista l’attaccante del Milan 

La leadership di Zlatan Ibrahimovic è assolutamente indiscutibile. Anche i suoi compagni di squadra più giovani hanno saputo riconoscere il suo apporto alla squadra, che ha permesso ai rossoneri di cambiare marcia e di puntare concretamente allo Scudetto.

Ibrahimovic rissa
Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan (LaPresse)

C’è chi, come Rafael Leao, lo ha persino definito il migliore di tutti i tempi. Il portoghese sembra essere uno dei calciatori che ha maggiormente giovato dal ritorno di Ibra a Milano, come dimostrato dai numeri impressionanti di questa stagione.

Nonostante l’età, è evidente la sua importanza come la sua leadership carismatica. Lo spiegava anche l’ex ad Adriano Galliani che abbiamo intercettato allo Sheraton a margine della presentazione del libro “Milanello” del giornalista Sky Peppe Di Stefano.

Ibrahimovic ha giocato nel Milan dal 2008 al 2010 poi è tornato nel 2020. “Lo sa bene quanti anni sono passati – ha detto Gallianima può essere ancora molto utile. Non per quantità di tempo trascorso in campo, ma per qualità di tempo”.

La sua esperienza al Milan, e non solo, è fatta anche di messaggi controversi, comunicazioni egocentriche, divisive reazioni. Dalle foto sulla Harley Davidson alla presenza a Sanremo nel 2021, Ibra non passa inosservato.

Nemmeno quando si è trovato coinvolto in una scazzottata, una vera e propria rissa che ha sconvolto tutti i presenti, compresi i compagni di squadra.

Ibrahimovic, il racconto della rissa: cos’è successo

Ibrahimovic rissa
Ibrahimovic, centravanti (LaPresse)

L’episodio è noto, ma ogni volta si arricchisce di nuove testimonianze che illuminano angoli di visuale differenti. Si tratta della rissa da “Fight Club” con il difensore Oguchi Onyewu, fisico possente e animo gentile, che l’aveva accusato di usare parole troppo offensive verso gli avversari

Conosciuto per essere gentile, Onyewu ha a sua volta accusato Ibrahimovic di “trash-talking”, di eccedere in parole offensive, a volte anche volgari, contro gli avversari durante le partite.

Onyewu, che allora giocava nel Milan, non si sentiva intimidito dalla presenza dello svedese. Il 5 novembre del 2010 lo ha zittito due volte con un dito. Ibrahimovic non ci ha visto più. Gli ha dato una testata poi, ha scritto nella sua autobiografia, “siamo volati uno contro l’altro. E’ stato brutale”. La scazzottata ha richiesto l’intervento dei compagni di squadra, intervenuti per dividerli. Allegri, allenatore del Milan allora, ha interrotto l’allenamento.

Il caos ha un finale quasi paradossale. Dopo la rissa, ha raccontato sempre Ibrahimovic, Onyewu ha iniziato a pregare, a farsi il segno della croce con le lacrime agli occhi.

Ulteriori dettagli sono arrivati da Strasser, che ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport. “Sarà durata trenta secondi, ma è stata assurda – ha detto -. Ho visto due giganti di due metri prendersi a pugni. Ma c’era un problema per chi si è messo in mezzo per dividerli, come me. Come li sposti due così? Ci siamo messi d’impegno in quattro…”.