Milan, non solo Ibrahimovic: Pioli deve superare l’imprevisto

Stefano Pioli ed il Milan si giocano il titolo nelle ultime 7 partite. Il tecnico rossonero prova ad affidarsi agli uomini decisivi per raggiungere l’obiettivo

Mancano 7 giornate alla fine del campionato, 7 turni che potrebbero incoronare il Milan campione d’Italia 11 anni dopo l’ultima volta. E’ presto per cantar vittoria in casa rossonera, ovviamente, ma il primato in classifica e la ritrovata consapevolezza della squadra di Pioli propendono per una fiducia estrema nell’ambiente, anche dopo il pari di lunedì sera contro il Bologna.

Stefano Pioli, allenatore del Milan (LaPresse)
Stefano Pioli, allenatore del Milan (LaPresse)

Il Milan è comunque in testa alla classifica, il vantaggio su Napoli ed Inter esiguo, ma non per questo dalle parti di Milanello intendono ridimensionare le proprie ambizioni, anzi, l’aria che si respira nell’ambiente rossonero è quella della grande occasione, del piatto ricco su cui abbuffarsi per una formazione ormai sicura della sua forza e che non vuole sentirsi inferiore alle rivali.

Stefano Pioli ha così bisogno del suo gruppo per arrivare fino in fondo, soprattutto di quegli uomini chiave sia nello spogliatoio che in campo. I leader, naturalmente, saranno fondamentali per indicare la via e la mentalità vincente ai più giovani, per cui l’apporto di uno come Zlatan Ibrahimovic, tanto per fare il nome più celebre, sarà importantissimo.

Anche in campo, però, occorreranno forze fresche e l’aiuto di tutti, anche di chi ultimamente è più appannato e meno in forma, primo fra tutti lo stesso Ibrahimovic, appena tornato dall’infortunio e che può essere una delle armi vincenti nel finale. Serviranno i gol, per cui lo stesso svedese dovrà contribuire in zona realizzativa, così come Giroud, Rebic, Leao e così come tutta la trequarti, compreso quel Brahim Diaz che sotto porta latita da fine settembre.

Obiettivo Milan: ritrovare il gol perduto

Zlatan Ibrahimovic, 41 anni il prossimo 3 ottobre (LaPresse)
Zlatan Ibrahimovic, 41 anni il prossimo 3 ottobre (LaPresse)

Del resto, nelle ultime giornate i rossoneri hanno vinto 3 partite per 1-0, non segnano con un attaccante dalla zampata di Giroud a Napoli, e contro Empoli e Cagliari hanno fatto gol due sorprese come Kalulu e Bennacer che hanno trovato due jolly da fuori area. Il tutto, creando oltre 50 occasioni da rete sia in Sardegna che a San Siro col Bologna.

Appare evidente come l’anemia sotto porta condizioni i risultati di una squadra che produce tanto e concretizza poco, col risultato di perdere punti per strada anche contro compagini di medio basso livello (vedi Spezia, Udinese, Salernitana e appunto Bologna). Con 3-4 gol di Ibrahimovic, altrettanti di Giroud ed un contributo sostanzioso di Brahim Diaz, il Milan potrebbe davvero vedere più in discesa la strada che porta allo scudetto.