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Serie A, pericolo per i diritti tv: la mossa di Telecom spaventa

Serie A, diritti tv nel caos. Tiene banco la questione in Lega, ma c’è un problema più grande: l’allarme arriva da telecom.

Casini in Serie A. Quello che poteva sembrare un titolo di giornale grazie alla neo elezione di Lorenzo Casini alla guida della Lega, l’uomo ha preso il posto dell’ex Paolo Dal Pino, è diventata una premonizione. Le difficoltà non mancano in Serie A: il movimento calcistico è nel caos, problemi che si susseguono da tempo e che la pandemia ha solo portato ad acutizzarsi.

Serie A, Telecom allarma (ANSA)

Ci sono poi i sospesi: vale a dire quei punti interrogativi rimasti aperti per mancanza di tempo e mezzi. Una partita ancora in corso è quella dei diritti tv: doveva essere già tutto stabilito, ma la teoria è una cosa e la pratica è un’altra. I consumatori sembrerebbero non gradire la nuova formula con il calcio in streaming: motivo per il quale DAZN starebbe cercando un accordo con Sky per la prossima stagione.

Serie A, diritti tv: pericolo sostenibilità, la situazione Telecom preoccupa

Telecom, il bilancio è un problema (ANSA)

Un ritorno all’antico: o meglio al recente passato, per evitare altre incomprensioni con l’opinione pubblica. Frizioni che portano a disdette, troppe se si vuole ambire a qualcosa di diverso e a capitali che dovrebbero rinfrancare un sistema colpito al cuore. La situazione non è per niente rosea anche per un altro motivo: la Telecom, main sponsor della Serie A, non naviga in acque tranquille.

Chiesto recentemente un prestito garantito dallo Stato di 3 mld. Cifra da capogiro che fa tremare anche la FIGC. Non solo per il discorso sui diritti tv: non a caso sono entrati in gioco altri partner. La Coppa Italia, infatti, ha come sponsor Frecciarossa. Collaborazioni che la Federazione deve avere se vuole ottemperare al problema della sostenibilità. Aumento di capitale significa che i soldi stanno finendo per tutti e, se persino la Telecom deve ricorrere a rimedi così estremi, vuol dire che il piatto piange. L’importante è che a piangere non siano gli utenti. Altrimenti bisognerebbe ricominciare da capo: questo è il rischio più grande e, se possibile, non contemplato.

Andrea Desideri

Andrea Desideri. Giornalista freelance, appassionato di cinema, speaker radiofonico, sollevatore di pinte e romantico quando serve.

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Andrea Desideri

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