Inter, Dumfries è un successo: i numeri fanno dimenticare Hakimi

Dumfries si è ambientato a meraviglia nell’Inter. Il suo rendimento è su livelli altissimi, e fa dimenticare Hakimi ai tifosi nerazzurri.

Il primo gol della sfida di sabato contro l’Inter l’ha segnato Denzel Dumfries. Una rete che è l’emblema di quanto l’esterno olandese sia diventato importante per la squadra di Inzaghi. Il giocatore, venuto dal PSV, si è conquistato sempre più spazio, ed oggi è un’arma pericolosissima per tutti gli avversari dell’Inter. La sua crescita è stata costante, come dimostrano tutti i numeri relativi a questa seconda parte di stagione.

Inter, Dumfries è un successo: i numeri fanno dimenticare Hakimi
Inter, Dumfries è un successo: i numeri fanno dimenticare Hakimi (LaPresse)

Tra campionato e Champions League, fino a novembre l’olandese aveva giocato solo quattro volte tutti i novanta minuti di una partita. Poi il periodo di adattamento è passato e la forma fisica è migliorata progressivamente, portando l’allenatore ad affidarsi al numero 2 sempre più di frequente. Nelle ultime venticinque presenze, di conseguenza, il minutaggio è aumentato quasi fino all’eccesso, tanto che solo cinque volte il 26enne ha giocato meno 70 minuti. La sua costanza nell’undici titolare è divenuta direttamente proporzionale alla sicurezza dei propri mezzi e alla capacità di incidere nei match in cui è stato chiamato in causa. Per questo motivo, a meno di un mese dalla fine della stagione, si può dire che Denzel Dumfries sia un colpo perfettamente riuscito della dirigenza nerazzurra. Un acquisto che – anche nei numeri – non fa rimpiangere la partenza di Achraf Hakimi.

Inter, l’operazione Dumfries è perfettamente riuscita

Inter, l'operazione Dumfries è perfettamente riuscita
Inter, l’operazione Dumfries è perfettamente riuscita (Ansa)

Il marocchino ha lasciato Milano l’estate scorsa per andare al Paris Saint-Germain, che per lui ha speso circa 70 milioni di euro. L’Inter si è tutelata con l’esterno classe 1996, che invece è costato intorno ai 15 milioni. La società era obbligata a questo tipo di operazione per porre riparo al deficit di bilancio creatosi negli anni scorsi. Ma dal punto di vista tecnico il malumore dei tifosi era facilmente percepibile: Hakimi è stato decisivo per la conquista dell’ultimo scudetto, e lo si è lasciato partire consapevoli del fatto che si trattava (e si tratta) di uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.

Quindi Dumfries è arrivato in Italia con un peso enorme sulle spalle: far dimenticare il suo illustre predecessore. Dopo circa sette mesi all’Inter, però, i numeri gli danno ragione. E ancor di più, dati i parametri economici, danno ragione al club. Nell’Inter di Conte, Hakimi ha giocato ben 2665 minuti nella scorsa stagione in Serie A, mentre l’oldandese – per ora – è di poco sopra ai 1700 minuti. Già adesso, però, il raffronto parla chiaro: nei novanta minuti, la media gol è praticamente la stessa (0,26 a 0,24 in favore del ragazzo di Rotterdam). Si ravvisa invece una certa preponderanza del marocchino per quanto riguarda la media assist (0,27 a 0,15).

L’olandese è l’erede perfetto di Hakimi per vincere ancora

L'olandese è l'erede perfetto di Hakimi per vincere ancora
L’olandese è l’erede perfetto di Hakimi per vincere ancora (LaPresse)

Hakimi è superiore (e non di poco), numeri alla mano, per la capacità di smistare la palla, o di controllarla progressivamente. La sua indole, poi, è certamente più offensiva, con un numero di dribbling molto più elevato, nonostante un tasso di successo pressoché speculare. Dumfries, inoltre crea esattamente le sue stesse chance di tiro a partita, circa 2,50. In generale, l’olandese ha anche una percentuale migliore per contrasti vinti (48% a 42,9%) e per quanto riguarda i tentativi di pressing andati a buon fine.

Il confronto prende ovviamente in esame il periodo dell’ex Real Madrid all’Inter, soprattutto per via delle similitudini tattiche. In nerazzurro entrambi operavano sulla fascia destra in un centrocampo a cinque. Al PSG, la collocazione del 23enne è nettamente differente: il ruolo di terzino destro, infatti, lo penalizza di molto in tutte le statistiche riguardo alla produzione offensiva, rendendo impari un’eventuale raffronto con Dumfries.

Tuttavia, limitatamente al periodo in Serie A, i dati di quest’ultimo dimostrano come Hakimi possa essere messo nel cassetto dai tifosi interisti. L’ex PSV, peraltro, conta due gol e due assist solo nelle ultime sei partite: un parziale che è oro colato per Inzaghi in un momento così importante della stagione. Il gol alla Roma ha dato il via ad una vittoria importantissima nell’ultimo scontro diretto dell’anno. Mancano cinque partite alla fine e nel rush finale Dumfries è chiamato a continuare su questi standard per permettere all’Inter di credere nello scudetto.