Zlatan Ibrahimovic (LaPresse)
Ibrahimovic, confessione a sorpresa: terremoto in casa Milan. Il fuoriclasse svedese ancora una volta con le sue dichiarazioni riesce a stupire tutti
Non è mai banale, Zlatan Ibrahimovic. Il quasi 40enne fuoriclasse svedese ha fatto dell’inventiva e dell’imprevedibilità anche dialettiche le sue armi migliori. Chi lo vede allenarsi in questi giorni sui campi di Milanello quasi non crede ai propri occhi: Ibra si impegna con l’entusiasmo e la grinta di un giovane talento alle prime armi.
Sarà forse l’inebriante e inconfondibile profumo dello scudetto a infondere motivazioni extra a un campione che nella sua strabiliante carriera ha vinto tutto e di più. Ma questo campionato avrebbe per Zlatan un sapore davvero particolare: vincere con questo Milan, una squadra vera ma priva di grandissimi giocatore, sarebbe un’impresa sensazionale.
Ma se in questo momento la concentrazione è tutta rivolta a questo incandescente e incertissimo finale di campionato, il futuro somiglia a un intrigo ben lungi dall’essere risolto. A quasi 40 anni compiuti, Ibrahimovic deve ancora prendere una decisione su come intende trascorrere i prossimi anni. Cosa farà da grande il fuoriclasse scandinavo è ad oggi un quesito senza risposta.
Potrebbe decidere di appendere gli scarpini al chiodo come paventato qualche settimana fa. Un’ipotesi che per sua stessa ammissione lo manda letteralmente in crisi. Il terrore di vivere un domani senza un pallone che rotola è una sensazione che l’attaccante del Milan vuole rinviare il più possibile.
Prima di tornare al Milan una seconda volta, Ibrahimovic ha giocato per un anno negli Stati Uniti tra le fila dei Los Angeles Galaxy. Un’esperienza che a sorpresa potrebbe ripetere: “Sono grato all’MLS perché mi ha dato la possibilità di sentirmi vivo. Ma ero ancora troppo vivo, quindi ero troppo bravo per l’intera competizione – sorride -. Sono stato il migliore in assoluto ad aver giocato in MLS e non lo dico per questione di ego. Mi sono divertito molto“.
“Sono molto orgoglioso di aver giocato in questo campionato, mi dicevano che c’erano gli stadi vuoti ma con me non succedeva mai”. Insomma, negli States non si sta poi così male. Tanto da accarezzare l’idea di tornarci: “Non si sa mai, forse un giorno tornerò – rivela Ibrahimovic -. Potrò ricordare a loro cos’è il calcio vero. Forse tornerò e avrò un mio club“.
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