Bologna, Mihajlovic commosso: il racconto toccante della malattia

Sinisa Mihajlovic è tornato a parlare alla vigilia del match col Venezia: il racconto della malattia emoziona i tifosi del Bologna.

A distanza di un mese, Sinisa Mihajlovic si è ripreso il Bologna dopo il nuovo ricovero in ospedale che ha sconvolto il mondo del calcio. Il tecnico serbo però si è confermato un vero guerriero e anche stavolta è uscito vincitore dalla battaglia, tornando dai suoi ragazzi in tempo per le ultime partite di campionato.

Mihajlovic Bologna
Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna (LaPresse)

Durante la sua assenza, la squadra si è compattata e non ha perso una partita. Nelle ultime sei giornate di Serie A sono arrivate due vittorie e quattro pareggi che hanno migliorato la classifica e soprattutto reso orgoglioso l’allenatore.

In queste settimane Mihajlovic ha seguito tutto dalla sua stanza d’ospedale in cui inevitabilmente ci sono stati momenti molto duri come rivelato in conferenza stampa. Alla viglia del match col Venezia, il tecnico serbo è tornato a parlare alla stampa per presentare il prossimo impegno ma anche raccontando il suo ricovero al Sant’Orsola.

Bologna, Mihajlovic emoziona i tifosi: “Ho sofferto molto”

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Sinisa Mihajlovic, il racconto toccante della malattia (LaPresse)

Sono passati circa trenta giorni dalla struggente conferenza in cui Mihajlovic annunciò di dover tornare in ospedale a causa del ritorno della malattia. Un momento triste per il Bologna e in generale il calcio italiano che ha supportato e pregato per la sua guarigione durante queste lunghe settimane.

Alla fine l’allenatore rossoblù è riuscito a superare anche questo ostacolo, nonostante le difficoltà del cammino abbiano comunque lasciato il segno: “Stavolta è stato più pesante a livello mentale perché sono rimasto da solo a causa delle restrizioni Covid“.

Una situazione molto delicata perché non è mai facile restare lontano dai propri affetti: “Ho visto mia moglie soltanto tre ore in un giorno. La prima volta invece ho ricevuto visite di tanti amici che mi hanno facilitato il percorso. Da soli invece è sempre dura, ho sofferto molto e il tempo sembrava infinito”. 

In qualche modo però l’appoggio della famiglia si è fatto sentire: “Grazie alla tecnologia mi hanno dato forza da casa e voglio ringraziare anche tutta la società che mi è stata vicina. E’ stato brutto, ma l’importante è essere ancora qui”.