Milan: come e perchè Verona diventò ‘fatale’

Milan, facciamo due passi indietro: come e perchè Verona diventò ‘fatale’. Ricostruiamo la vicenda delle due sconfitte più dolorose della storia rossonera

Il Milan è uno dei club più titolati al mondo. Fino al 2011, l’anno del suo 18/o e per ora ultimo scudetto, i rossoneri erano in assoluto la società in circolazione ad aver conquistato il maggior numero di trofei. Ciononostante, anche una squadra dalla storia segnata da decine di successi e di vittorie a vario titolo custodisce, quasi altrettanto gelosamente, quelle poche occasioni in cui il destino e la fortuna le hanno voltato le spalle.

Per il Milan, due di queste circostanze si sono verificate nello stesso stadio e contro la medesima squadra. Il terreno del Marcantonio Bentegodi e il Verona hanno infatti sottratto al Diavolo, a diciassette anni di distanza l’uno dall’altro, due scudetti che sembravano oramai a un passo.

Verona-Milan
Verona-Milan 1973 (Ansa)

La prima volta accadde poco meno di mezzo secolo fa. Era domenica 20 maggio 1973, l’ultima giornata di un campionato incerto e spettacolare che il Milan di Nereo Rocco e capitan Gianni Rivera aveva comunque condotto in testa fin dall’inizio con sufficiente autorevolezza.

I rossoneri, reduci dalla vittoriosa ma sfiancante finale di Coppa delle Coppe contro il Leeds, si presentarono a Verona contro una squadra già salva in testa alla classifica con 44 punti, uno in più di Juventus e Lazio. Tutto lasciava immaginare che la sfida contro gli scaligeri si sarebbe trasformata in una sorta di allegra scampagnata.

Lo stadio era per oltre la metà colorato di rossonero: i tifosi sognavano di vincere l’agognato 10/o scudetto, quello della stella. Ma quello a cui assistettero attoniti fu un’autentica disfatta: il Milan, confuso e fermo sulle gambe, incassò tre gol in meno di mezz’ora.

Il resto della gara divenne una lenta e terribile agonia per il Diavolo che perse con un incredibile 5-3 incassando in extremis il sorpasso-beffa della Juventus, nel frattempo corsara all’Olimpico contro una Roma molle e arrendevole.

Milan, l’altra beffa nel 1990 e a godere fu il Napoli

Van Basten
Verona-Milan 1990 (Ansa)

Trascorrono 17 anni da quella maledetta domenica e stavolta siamo ad aprile, il 22 per la precisione. Penultima giornata, Milan e Napoli sono appaiate in testa con 47 punti. Un duello appassionante e non privo di polemiche che ha visto nel corso della stagione alternarsi al comando prima l’una poi l’altra.

Lo squadrone rossonero guidato da Arrigo Sacchi e con i tre fuiriclasse olandesi in campo si presenta al Bentegodi contro un Verona disperato: i gialloblu di Osvaldo Bagnoli sono a un passo dalla retrocessione e anche una vittoria contro il Diavolo potrebbe non bastare per strappare la salvezza in extremis. Parte bene il Milan che segna con Marco Simone direttamente su calcio di punizione: sembra tutto facile stavolta ma la beffa più atroce è appena dietro l’angolo.

Nella ripresa succede di tutto: il Milan resta in dieci per le espulsioni di Costacurta, Rijkaard e Van Basten, tutti fuori di sè dalla rabbia per alcune decisioni prese dall’arbitro Rosario Lo Bello. Nel frattempo il Verona, che aveva realizzato il gol dell’1-1 con Sotomayor, al 90′ trova il definitivo 2-1 con un pallonetto beffardo di Davide Pellegrini. Nel frattempo a Bologna il Napoli di Maradona e Careca vince per 4-2 e si fregia così del secondo scudetto della sua storia.

Questa sera, tutti i tifosi milanisti incrociano le dita e pregano la buona sorte di non voltargli le spalle. Due scudetti persi a Verona possono bastare.