Roma, Mourinho in lacrime dopo la vittoria in Conference: “Nella mia testa…”

Dopo la straordinaria vittoria in Conference League, Mourinho ha parlato in lacrime ai microfoni, dopo aver scritto la storia della Roma.

La Roma si è aggiudicata la prima Conference League della storia. A Tirana, i giallorossi hanno superato in finale, per 1-0, il Feyenoord. Decisivo Niccolò Zaniolo, in gol al minuto 32′ dopo l’assist di Gianluca Mancini. I ragazzi di Mourinho hanno poi resistito, sciupando anche qualche chance per il raddoppio, e difendendosi alla grande.

Mourinho Conference League (LaPresse)

Una coppa europea torna così nelle mani della Roma dopo la Coppa delle Fiere 1960-61. In Italia, un successo del genere mancava dal 2010, quando sulla panchina dell’Inter c’era, ovviamente, José Mourinho, che completò il Triplete. Il tecnico lusitano è diventato dunque il primo allenatore a vincere tutte le tre competizioni europee moderne.

Conference League, Roma campione: le dichiarazioni di Mourinho

Mourinho Conference League (LaPresse)

Per primo ai microfoni è arrivato proprio Zaniolo, visibilmente emozionato: “Ho realizzato il mio sogno da bambino, questa coppa è per tutti i nostri fantastici tifosi. Neanche noi sappiamo quanto siamo forti. Dedico la vittoria a tutta la mia famiglia”. Pellegrini, invece, guarda subito al futuro: “Una squadra vera vince, festeggia e riparte subito”. Un messaggio forte da lui, primo romano e romanista ad alzare un trofeo europeo.

Mourinho, invece, è arrivato in lacrime: Ci sono tante cose che mi passano per la testa, ha detto quasi senza parole. “Puntavamo alla Conference League dall’inizio. Ma questa diventava sempre più difficile. Abbiamo scritto la storia, e io voglio rimanere qui. Possiamo continuare, con un progetto serio, gente seria e onesta”.

C’è anche spazio per l’orgoglio personale: “Insieme a Alex Ferguson e Trapattoni, sono l’unico ad aver vinto in Europa in tre decenni differenti”. Ma il pensiero va soprattutto alla Roma: “Ha un sapore speciale vincere quando tutti aspettano tanti anni, è diverso dal vincere quando tutti si aspettano che tu lo faccia. Ho rispetto per tutti i club con cui ho lavorato, ma oggi sono romanista al 100%, perché questa gente è fantastica.