Serie B, Pisa e Monza: la sfida tra Berlusconi e Knaster

Questa sera va in scena il playoff decisivo di Serie B con una sfida equilibratissima tra Pisa e Monza, interessante anche per il confronto tra i due proprietari

Quando Silvio Berlusconi comprò il Milan si presentò in elicottero a Milanello nell’entusiasmo generale sulle note della Cavalcata delle Valchirie di Wagner. Quando comprò il Monza decise in cinque minuti. D’accordo con Galliani rilevò la proprietà per puntare alla Serie A. In tre anni. Ne sono passati quasi quattro. “E io detesto arrivare in ritardo….” ha detto il Cavaliere in una delle sue solite salaci battute confermando la sua presenza a Pisa.

Pisa Monza
Monza-Pisa (LaPresse)

Oggi Monza e Pisa si giocano molto del loro futuro in una storia che è ricca anche di elementi di passato. Considerando due società che in modo diverso sono legate al massimo campionato. Il Monza, che l’ha sfiorato più volte: senza mai raggiungerlo.

Il Pisa che l’ha tristemente abbandonato nel 1991 a dimostrazione del fatto che una volta i dirigenti sportivi non erano solo gente che spendeva i soldi degli altri. Romeo Anconetani, cui oggi l’Arena Garibaldi è intitolata, fu un grandissimo presidente: che portò in Serie A per primo gente come Passarella, Chamot e Simeone, oltre a Berggren e Kieft, uno degli attaccanti più eleganti mai visto in Italia.

Berlusconi vs Alex Knaster

Alex Knaster
Alex Knaster, proprietario del Pisa dal gennaio scorso

Un confronto interessante anche quello tra Silvio Berlusconi e Alex Knaster, imprenditore di origine russa con base a New York del quale si sa poco e si parla pochissimo. Ha comprato il Pisa a gennaio perché – disse – “mi piacciono la città e la Toscana e perché voglio fare qualcosa di utile”.

Knaster è un uomo molto interessante. Russo, ma solo di nascita. I suoi genitori si sono trasferiti negli Stati Uniti per fare gli insegnanti. Menti brillanti. Lui ha sposato una donna russa, Irina, dalla quale ha avuto quattro figli. É uno studioso, un grande appassionato di storia e di letteratura. Che conosce Dante, investe in borse di studio per gli studenti universitari bravi ma senza soldi, ed è un infaticabile sostenitore della ricerca sul cancro.

Ha un patrimonio personale di 2.5 miliardi di dollari. Inserito tra i 400 uomini più ricchi del Mondo. Due anni fa avrebbe comprato la Sampdoria. Ma quando iniziò la trattativa con l’ex presidente Massimo Ferrero ringraziò per il tempo dedicato, saluto e si comprò il Pisa.

Da qualche mese è attivissimo a raccogliere fondi e attività lasciare in gramaglie da oligarchi russi con i fondi bloccati. Sta risanando società decotte comportandosi non da latifondista ma da risanatore. I suoi dipendenti lo adorano. Nel mondo della finanza è considerato una mosca bianca: elegante, comprensivo, sempre misurato e non aggressivo. Nonostante questo ha fatto i miliardi.

Ora vuole ricostruire lo stadio e rifare di sana pianta campo d’allenamento e base del settore giovanile con un campus di una certa importanza. La Serie A è un di più. Oggi all’Arena Garibaldi ci sarà anche lui. Lo attende uno stadio esaurito in ogni ordine di posti. Al Pisa, dopo il 2-1 subito dal Monza al Brianteo, servirà vincere con almeno due gol di scarto per centrare la promozione. In caso di parità per numero di gol segnati tra andata e ritorno, le squadre andranno ai tempi supplementari ed eventuali rigori.