Lazio, svolta Carnesecchi: perché il portiere è più vicino ai biancocelesti

La Lazio è pronto ad accogliere Carnesecchi: l’annuncio ufficiale sblocca l’affare e avvicina il giovane portiere ai biancocelesti. 

Dopo una stagione molto altalenante, l’anno prossimo la Lazio deve sicuramente fare meglio per raggiungere i traguardi prefissati. Tra questi c’è il ritorno in Champions League che la squadra di Sarri proverà a conquistare con un nuovo portiere.

Carnesecchi Lazio
Marco Carnesecchi, portiere dell’Atalanta (LaPresse)

Dopo l’addio annunciato di Strakosha, la Lazio è alla ricerca di un suo sostituto tra i pali per il fare il titolare davanti a Reina. La scelta cadrà probabilmente su Marco Carnesecchi, reduce dalla promozione in Serie A con la Cremonese.

Il classe 2000 è stato uno dei grandi protagonisti della scorsa stagione e ormai appare pronto per ricoprire un ruolo importante anche nella massima categoria. Nonostante la giovane età il suo profilo ha convinto i biancocelesti che sono già in trattativa avanzata con l’Atalanta, proprietario del suo cartellino.

Lazio-Carnesecchi, c’è il via libera: l’annuncio ufficiale

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Marco Carnesecchi, obiettivo della Lazio (LaPresse)

L’affare però ha subito un rallentamento a causa dell’infortunio subito da Carnesecchi, durante un allenamento con lItalia Under 21. Un pericoloso contrattempo che inevitabilmente ha messo a rischio l’operazione a pochi passi dalla sua chiusura.

La Lazio ha interrotto momentaneamente i contatti per capire le reali condizioni del portiere che si è fatta male a una spalla. Nello specifico gli esami strumentali hanno rivelato una lussazione dell’arto che lo costringerà a restare lontano dal campo per un po’ di tempo.

Per i biancocelesti però è fondamentale capire precisamente quando potrà recuperare e in  questo senso sono arrivate importanti rassicurazioni. In esclusiva ai microfoni di Radiosei, il professor Capua ha spiegato nei dettagli la situazione: “Conosco il ragazzo, io lo prenderei se ha avuto solo una lussazione. Di solito, se è la prima volta, si evita l’intervento che allungherebbe i tempi. In questi casi prima si prova la terapia conservativa che solitamente finisce entro un mese, massimo 40 giorni”.