Daniele Adani, l’ammissione sorprende: “Quando giocavo non ero…”

Daniele Adani si lascia andare a una lunga riflessione sul suo passato: l’improvvisa ammissione lascia sorpresi tutti i fan.

Nella scena del calcio italiano ci sono tantissimi opinionisti che discutono su svariati temi in televisione. Tra questi uno dei più conosciuti e seguiti è sicuramente Daniele Adani, ex commentatore di Sky Sport da poco passato alla Rai e ospite fisso della “Bobo TV”.

Daniele Adani
Daniele Adani, commentatore sportivo (Instagram)

Come tanti ex calciatori anche Adani ha continuato a lavorare a stretto contatto col mondo del pallone, studiandolo e spiegandolo da vicino. La sua fanbase è molto numerosa ma, tipico di chi riscuote un certo successo, ha anche diversi oppositori.

E’ un aspetto che fa parte del gioco e con cui aveva a che fare anche quando giocava con i tifosi. Oggi il suo ruolo è diverso ma rimane strettamente legato alla sua carriera dove tra le altre ha indossato anche la maglia dell’Inter.

Daniele Adani, il retroscena spiazza: “Chi mi critica…”

Daniele Adani
Daniele Adani, ex difensore dell’Inter (LaPresse)

E’ un Adani diverso quello che si lascia andare nell’ultima puntata della “Bobo TV” dove ha ripercorso alcuni momenti del suo passato. Nell’occasione l’intervistatore stuzzica l’ex difensore confessando che avrebbe trovato molto più spazio nel calcio attuale rispetto a quello di una volta dove il livello era superiore.

Una domanda un po’ scomoda a cui il noto opinionista ha risposto con grande sincerità senza alcun rammarico: “Non ho rimpianti. Sono partito da un piccolo paese e sono arrivato a giocare in Nazionale. Un sogno che nella storia azzurra hanno realizzato circa 900 giocatori e io sono uno di questi”.

Nella sua riflessione però non manca una frecciatina ai suoi detrattori: “Questo lo dico a chi mi critica e sostiene che ero un calciatore mediocre e scarso rispetto ad ora che sono un bravo commentatore”.

Infine c’è spazio per un curioso retroscena sull’esordio con l’Italia: “Il Signore il 15 novembre del 2000 mi ha permesso di giocare con l’Inghilterra. Sono subentrato a Nesta, debuttando giocando al fianco di Paolo Maldini. Non adeguato nei suoi confronti, non sapevo cosa fare e speravo che la partita finisse in fretta per la troppa emozione. Non posso chiedere altro dalla vita e sono qui per restituire qualcosa che mi ha dato”.