Serie A, sarà spareggio scudetto: l’unico precedente è tinto di giallo

Sarà spareggio Scudetto per decidere l’assegnazione della Serie A in caso di arrivo a pari punti: l’unico precedente è di 60 anni fa ed è tinto di giallo. 

La Serie A ha ufficializzato che dalla stagione 2022-23 lo Scudetto potrà essere assegnato con uno spareggio. Niente supplementari dopo il tempo regolamentare: se sarà necessario, si andrà direttamente ai rigori. Via le regole dei risultati negli scontri diretti e sulla differenza reti se a fine campionato due squadre si ritrovano primi in classifica a pari punti. Una regola rivoluzionaria per il calcio italiano: da oltre sessant’anni un titolo non viene assegnato con uno spareggio.

La Lega ha deciso: spareggio Scudetto in caso di parità di punti
La Lega ha deciso: spareggio Scudetto in caso di parità di punti (LaPresse)

Infatti, l’unico precedente risale al 1964, quando Inter e Bologna si affrontarono per il titolo con gara secca da dentro o fuori, al termine di un’estenuante stagione. Soprattutto per la formazione nerazzurra. Già, perché la squadra di Helenio Herrera arrivò praticamente “distrutta” fisicamente a quella sfida di fine anno, dopo aver vinto contro il Real Madrid la finale della Coppa dei Campioni. La prima della storia nerazzurra.

D’altra parte, però, il Bologna arrivò allo spareggio Scudetto distrutto emotivamente per diverse vicissitudini. Ecco perché l’unico precedente in cui il titolo del campionato italiano è stato deciso da uno spareggio è tinto di giallo e di retroscena indimenticabili.

Serie A 1964, lo spareggio scudetto tra Bologna e Inter

La Serie A ricorre allo spareggio: l'unico precedente del campionato
La Serie A ricorre allo spareggio: l’unico precedente del campionato (LaPresse)

Erano i rossoblu di Bulgarelli, Haller, Pascutti e Nielsen, capocannoniere del campionato; erano i nerazzurri Campioni d’Europa di Facchetti, Mazzola, Suarez e Milani. La stagione di Serie A 1963-64 fu decisa da uno spareggio Scudetto dopo che entrambe le squadre terminarono l’annata a 54 punti.

Ma il 4 marzo scoppiò una vera e propria bomba in casa Bologna. Infatti, in un controllo antidoping per la sfida contro il Torino in programma a febbraio furono trovati cinque calciatori emiliani positivi all’anfetamina. La Lega decise di togliere la vittoria ai rossoblu e assegnare un punto di penalità, prima che la giustizia si pronunciasse. A tre giornate dal termine del campionato, con l’Inter in vantaggio, il Tribunale dichiarò che le provette dei giocatori beccati positivi erano state manomesse. Così, la formazione riconquistò i suoi punti e tornò al pari dei nerazzurri. La vetta della classifica non vide stravolgimenti a tre gare dal termine, così la Federcalcio propose al Bologna l’assegnazione di un vecchio Scudetto revocato e all’Inter il titolo del ’64. Un compromesso per accontentare tutti. Il presidente Dall’Ara si oppose: si va allo spareggio in campo neutro.

Tuttavia, quello spareggio Scudetto Renato Dall’Ara non lo vedrà mai. Pochi giorni prima della partita morì per infarto e i calciatori non riuscirono neanche ad andare al suo funerale. La partita decisiva per assegnare il tricolore si disputò il 7 giugno a Roma, ma non ci fu assolutamente storia. In campo dominò il Bologna, più motivato e più agguerrito. L’Inter era troppo stanca, a causa delle fatiche della stagione e della Coppa dei Campioni vinta una decina di giorni prima. La squadra di Fulvio Bernardini vinse così l’ultimo Scudetto della storia del club con il risultato di 2-0, grazie a due contropiedi. Negli spogliatoi i calciatori del Bologna scoppiarono in lacrime. Quello fu l’ultimo tricolore della squadra rossoblu.