Bobo Vieri e l’emozionante ricordo: “Mio nonno ha…”

Quello con il nonno Enzo è forse uno dei rapporti più importanti nella vita di Christian Vieri, che ha svelato un retroscena toccante.

Christian Vieri è nato a Prato, il 12 luglio di 49 anni fa. In pochi ricordano che l’attaccante – che ha iniziato proprio nella città natale la sua carriera – è un figlio d’arte. Sia il nonno Enzo, che il papà Roberto sono infatti stati calciatori. Se quest’ultimo è stato un centrocampista di alto livello, giocando anche nella Juventus e nella Roma, il nonno – scomparso nel 2011, è stato portiere.

Christian Vieri Ansa
Christian Vieri (Ansa)

Nella vita di Vieri, Enzo ha avuto un ruolo di grandissima importanza. Anche e soprattutto se si ricorda che Christian, dai 4 ai 13 anni, ha vissuto in Australia con la sua famiglia. Poi però il calcio l’ha fatta da padrone nella sua vita. E nella fase iniziale – in special modo – Vieri ha raccontato alcuni aneddoti che riguardano il rapporto tra i due.

Vieri ed il rapporto speciale con il nonno Enzo: “Era innamoratissimo di me”

Vieri ed il rapporto speciale con il nonno Enzo: "Era innamoratissimo di me"
Vieri ed il rapporto speciale con il nonno Enzo: “Era innamoratissimo di me” (LaPresse)

Anche Enzo aveva giocato in Toscana, nel Prato e non solo. Poi è stato anche preparatore dei portieri. Il talento del nipote, però, ha saputo riconoscerlo sin da subito. E, come mamma Nathalie, è stato sempre presente, almeno fin quando ha potuto, lasciando poi un vuoto enorme nella vita familiare.

“Era brontolone come lo ero io”, ha ricordato Vieri. Questa similitudine ha portato a diversi scontri tra il giovane ed il veterano. Ma l’amore che Bobo prova per nonno Enzo è eterno, anche per ragioni che hanno a che fare col calcio: Mio nonno è stato tutto per me. Era follemente innamorato di me. Fu lui a convincere mio padre affinché tornassi in Italia, a Prato, per giocare a calcio”.

“La prima volta che mi vide”, ha aggiunto l’ex goleador, “disse a mio padre: ‘Questo diventerà il centravanti più forte del mondo, deve restare in Italia. E così accadde, non solo per la permanenza in Italia, ma anche per la profezia. Tanto che, si ricorda, il nonno aveva spronato il nipote a migliorarsi con un premio di 5000 lire ad ogni gol segnato. Ma presto la cifra fu abbassata a 1000 lire, perché Bobo ha sempre avuto il gol nel sangue.