Arthur, da novità a esubero. Il centrocampista non rientra nel progetto tecnico di Allegri, ma piazzarlo sul mercato è un problema.
Arthur, più nero che bianco. Il percorso alla Juventus del brasiliano doveva essere un’ambiziosa lavagna su cui scrivere qualcosa di nuovo, invece ha finito per essere una nuvola nera con più bassi che alti. Colpa della discontinuità: con Pirlo aveva un ruolo e delle possibilità, il ritorno di Allegri ha cambiato ogni cosa. Nel giro di due anni è finito fuori dal progetto tecnico bianconero: l’affare Pjanic non ha portato fortuna né al bosniaco – che dopo il Barcellona è dovuto andare in Turchia – né al brasiliano. 
La saudade del mercato: nostalgia per sensazioni che sembrano ormai passate. Metterlo in vendita, dunque, è la priorità del club, ma non è così semplice. Per quanto si presenti bene, resta il problema dell’ingaggio. Sono in pochi quelli a scommettere su Arthur e non per sfiducia nei suoi mezzi, piuttosto perché si teme che il gioco non valga la candela: non resta, dunque, che un aut aut. O abbassa l’ingaggio, oppure resta dov’è.
Arthur-Juve, separati in casa: le risposte dal mercato
Nello specifico piace ad Arsenal e Monaco, ma con certi costi – attualmente alla Juve percepisce 8 milioni con una partenza di 5,5-6 – che non fanno bene alle casse dei club in corsa per provare a prenderlo. I Gunners lo vorrebbero, ma chiedono in primis una compartecipazione nel pagamento dell’ingaggio e poi un ammortamento sui costi del prestito con obbligo di riscatto.
La Juve spese 45 milioni, ma adesso si trova nella complicata situazione di dover vendere senza svendere. Arthur e la Juve si saluteranno, resta da capire come: il tempo stringe, specialmente se l’obiettivo è incamerare un tesoretto per un ultimo colpo in entrata. Magari quel Nicolò Zaniolo che sarà presente a Roma e ad Haifa, dove i giallorossi giocheranno contro il Tottenham, ma con occhi e orecchie resta sintonizzato su Torino.
