Simeone, da leader del Verona a vice Osimhen: è davvero utile a Spalletti?

Napoli, praticamente fatta per l’arrivo di Giovanni Simeone alla corte di Spalletti: sarà veramente utile al tecnico toscano?

Il Napoli, dopo aver piazzato il colpo Kim-Min-Jae dal Fenerbahce, è al lavoro per limare i dettagli della trattativa con il Verona per il trasferimento in azzurro di Giovanni Simeone. La società ha scelto: sarà il “Cholito” il prossimo vice Osimhen, con l’uscita di Andrea Petagna. 

Simeone
Simeone (La Presse)

Proprio Petagna, intanto, sarà cruciale per innescare il domino che la società partenopea ha preventivato da settimane. L’ex Milan sarà presto un nuovo attaccante del Monza e Spalletti potrà – di conseguenza – abbracciare Simeone.

L’ultima stagione di Simeone è stata a dir poco superlativa: 17 reti, 4 assist in 35 match con la maglia del Verona. Un exploit inatteso, impattante, che ha finalmente portato il “Cholito” a superare il suo record di reti in un singolo campionato di Serie A (con la Fiorentina nel 2017-18, 14 gol).

Simeone sarà utile a Spalletti?

Simeone
Simeone (La Presse)

Un innesto importante per il Napoli, un acquisto voluto e inseguito per settimane. I tifosi sperano che Simone possa arrivare alla corte di Spalletti insieme ad un altro attaccante: ossia Giacomo Raspadori del Sassuolo. 

Ma al di là di tutto, quanto potrà essere realmente utile Diego Simeone al Napoli? Quanto potrà essere utile da vice Osimhen e quando dovrebbe subentrare? Domande che affollano la mente di tutti i tifosi a cui vorrebbero rispondere positivamente per stare tranquilli in vista della nuova stagione.

In effetti, con il suo arrivo, Petagna andrà al Monza e all’argentino toccherà dimostrare di essere il giusto sostituto del nigeriano. In effetti, l’ex Fiorentina potrebbe essere realmente utile al Napoli perché consentirebbe a Spalletti, grazie al suo fisico e alla sua esplosività, di far giocare la squadra azzurra in maniera differente. Una soluzione tattica importante, soprattutto contro quelle piccole squadre abituate a chiudersi e a togliere la profondità all’avversario di turno.