Cassano difende Balotelli, la frase fa discutere: “E’ il più forte ma…”

Cassano continua a far parlare di sé. Dopo aver conquistato tutti sul campo e per le “Cassanate”, continua a far discutere per ciò che dice.

Cassano è sempre stato un calciatore estroso, generoso ma anche un calciatore che si innervosiva con grande facilità. In effetti, l’ex Roma riusciva ad alternare grandi giocate e stupendi gol, a grandissime “Cassanate” e proprio per colpa di queste ultime non è mai riuscito a vincere quanto avrebbe meritato.

Cassano
Cassano (La Presse)

Se si considera che l’unico allenatore con cui Cassano è andato realmente d’accordo è stato Fascetti, allora diventa ancora più chiaro il suo carattere. L’ex tecnico del Bari, era un padre per il giovane Antonio e, sotto la sua ala protettiva, è riuscito a farlo crescere. Poco o nulla sono riusciti a fare gli altri. Questo perché il barese il calcio lo ha visto sempre in maniera genuina e semplice.

Cassano e il giudizio su Balotelli

Cassano
Cassano (La Presse)

Nel suo periodo da calciatore, Antonio Cassano è sempre riuscito a dimostrare che, con le sue qualità, avrebbe potuto far bene ovunque. Tecnica, fantasia, genio e sregolatezza: tutte quelle qualità che riuscivano ad infiammare una partita e a consentire ad una squadra di risollevarsi.

Eppure, il barese ex Roma, Milan e Inter non si è mai preso sul serio, così come non ha mai preso sul serio il calcio. Ha sempre valutato questo sport come un piacere, sfruttato come una sorta di business per fare soldi e migliorare la propria condizione economica. Insomma, un modo genuino e onesto di interpretare uno degli sport più amanti al mondo.

Un pensiero semplice, che il barese esprime così: “Il calcio è semplice. Se Maldini e Totti stavano al Reggiolo e guadagnavano 1,5 euro e poi arrivavano Milan o Juve con 8 milioni, andavano. La gloria non esiste e il calcio è fatto anche di business“.

Ma Cassano fa ancora più clamore quando parla del calcio in generale e anche del post carriera di uno sportivo: “Se uno guadagna 30 o 40 milioni di euro e poi li sperpera è un … Invece, chi guadagna i soldi in un lavoro come il nostro dove lavoro non è perché non ci sono sacrifici facendo solo 2 ore al giorno…E’ una passione perché lo sport non è un sacrificio visto che guadagni tanti soldi per non fare nulla“.

Una delle parti destinati a fare rumore rimane il suo giudizio su Mario Balotelli. Tra gli attaccanti italiani, dice, “è il più forte ma devi mettere in preventivo il suo comportamento. A Brescia, è vero, non ha fatto bene ma dopo quanto tempo ha litigato con Cellino e l’allenatore? Deve trovare l’ambiente giusto. Pure a Monza, in Serie B, giocava e non giocava, era in sovrappreso e discuteva. Bisogna accettare alcuni suoi difetti però secondo me in Italia può fare la differenza“.