Juventus, vittoria di Pirro | I problemi restano: i dubbi principali di Allegri

Juventus, felici a metà. Il Derby vinto non cancella la crisi: Allegri è al centro di una tempesta. Lo spogliatoio della Continassa scotta.

Juventus, vitamina D. La cura Dusan Vlahovic non basta ai bianconeri. La vittoria di misura contro i granata fa emergere quanto ancora ci sia da lavorare: Allegri parla di atteggiamento da migliorare e testa bassa per superare una crisi più nera che bianca. Il sereno è ancora lontano: il tecnico toscano sta vivendo il momento più difficile da quando è alla Continassa. Le ragioni sarebbero diverse, per questo ancora non è chiaro dove si vuole andare a parare: l’obiettivo è scacciare i fantasmi del passato, ma i trascorsi non sono così lontani da definirli alle spalle.

Juventus Allegri
Juventus, Allegri nel caos (LaPresse)

ùLo spogliatoio, come fanno notare i bene informati, sarebbe diviso. Ufficialmente trapela ottimismo, ma la realtà è ben diversa: il collettivo Juve presenta due gruppi. Uno con i più giovani, che crede ancora nel riscatto di questa stagione e – più largamente – della squadra. L’atro composto dai senatori che non solo vorrebbero un allontanamento del tecnico, ma non ne condividerebbero più i metodi.

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Si è parlato addirittura di errori nella preparazione atletica: nulla di confermato, ma le voci di spogliatoio sono arrivate alle orecchie sbagliate. Se poi consideriamo anche lo sfogo di Agnelli dopo il tonfo di Maccabi, la situazione non migliora. Ora Allegri è a un bivio: quello che sta succedendo è chiaro a tutti, ancor di più a lui che si trova al centro della “rivolta”. Può tentare due strade. La prima è convincere gli scettici, cosa che non è riuscito a fare in ritiro, come dimostra il nervosismo in campo di alcuni elementi (McKennie e Vlahovic in primis), oppure non gli resta che andare avanti.

Crisi Juve
Bianconeri tra dubbi e possibilità (LaPresse)

Proseguire per la propria strada imponendo un metodo con la costanza che lo contraddistingue, pagando però il prezzo di avere una visione eccessivamente integralista. Lo scontro è aperto, inutile dire cosa preferisce la squadra. La società non vuole sentire ragioni: avanti con l’ex Milan. Pensare di cambiare in corsa sarebbe folle, perché i bianconeri non possono permettersi un esonero alle cifre del tecnico.

Si creerebbe uno stallo simile a quello Conte-Chelsea di qualche anno fa: l’ha spuntata l’ex Siena e Lecce con una lauta buonuscita. Copione simile adottato con l’Inter. Scene che la Juve vuole (e deve) evitare. Così come le magre figure che hanno cominciato a far pensare alla fine di un era. Invece di quel che era, la Vecchia Signora dovrebbe pensare a quel che sarà.