Dybala, cura la cura della Joya (LaPresse)
Dybala pensa al futuro e lo fa in maniera pragmatica e consapevole. È una corsa contro il tempo, ma il rimedio per tornare in forma c’è.
Dybala chiama rinforzi. Il calciatore argentino accusa il colpo dopo l’infortunio contro il Lecce: il contraccolpo non è soltanto a livello fisico, tegola che arriva anche sul piano emotivo. L’attaccante non può stare da solo, perchè in ballo c’è la stabilità emotiva e se il Mondiale è a rischio deve esserci qualcuno in grado di farlo sentire ancora utile.
È la storia più vecchia del mondo: Dybala nel 2022 come Totti nel 2006, infortunio con il Mondiale alle porte. Le opportunità di partecipare erano ridotte al minimo, ma l’ex Capitano ce la fece e vinse quella Coppa del Mondo. Totti, però, a differenza della Joya, aveva più tempo. Stavolta si tratta davvero di un’utopia: proposito da cavalcare, ma non è detto che basti. Per questo la famiglia, compresi i suoceri, non lo lascia mai solo: la mamma, con tutti gli altri, inclusa Oriana Sabatini, è arrivata nella Capitale e hanno festeggiato il compleanno insieme.
Un modo come un altro per staccare la spina: cena al Colosseo, con tanto di selfie, coccole e sorrisi. Dybala è al centro dei pensieri di chiunque, soprattutto di Mourinho che ne aveva – in qualche maniera – predetto lo status: lo Special One spera ancora di sbagliarsi. Rientro in campo con la Roma fissato per il 2023, ma il portoghese aspetta le certezze degli esami. Ora sono solo supposizioni a fronte di una lesione muscolare al retto femorale sinistro. Nei prossimi giorni le prime risposte dopo il responso iniziale.
L’imperativo è bruciare le tappe senza rischi: sembra un ossimoro ma diventa possibile – in chiave Mondiale – con una tabella di marcia ben precisa. In questo le telefonate con Walter Samuel (ex giallorosso e terzo occhio della Seleccion) aiutano e servono a Dybala per capire che la Federazione non lo abbandona. Proprio come fece Marcello Lippi con Francesco Totti 16 anni fa. L’ex difensore non è andato a trovare fisicamente il bomber, ma c’è sempre. Così come Scaloni che non vede l’ora di sapere.
Quindi Dybala il Mondiale vuole giocarlo, non è una novità, la nota di merito è che dalle parole passa ai fatti. Pronta una cura speciale, che tra gli altri hanno usato campioni come Nadal e Tiger Woods, per tornare in forma in tempi record. Si tratta di un monitoraggio clinico costante accompagnato da analisi e lavoro atletico da ripetere settimana dopo settimana per rimettere in piedi il centravanti.
Mourinho spera di avere a disposizione l’ex Juve a gennaio senza ricadute: il Mondiale può essere un’arma a doppio taglio, ma è lo scopo del ragazzo: vivere la propria gioia e cogliere un’occasione al volo. L’equipe medica risponde, ma non può fare tutto da sola. Gli stimoli maggiori arrivano dalla famiglia, per questo Dybala non viene mai lasciato solo. Anche questa è una cura, per dire che è la miglior medicina manca ancora il responso, ma la Joya è tornata a sorridere: per Dybala non è un giorno qualunque, rappresenta il punto di ripartenza. In attesa di rivederlo al centro del campo.
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