Perché Messi campione del mondo non fa felice il PSG (calciotoday.it)
Ecco perché Messi campione del mondo, pur mettendo tutti d’accordo, non è una buona notizia per il Paris Saint-Germain
Il trionfo dell’Argentina ai Mondiali in Qatar, al culmine di un’epica finale contro la Francia, ha mandato in estasi, ovviamente, gli argentini ma ha fatto felici anche gli amanti del calcio.
Al suo passo d’addio a una rassegna iridata, dopo essere diventato il calciatore con più minuti, superando così Paolo Maldini, e con più partite, mettendosi alle spalle Lothar Matthaus, nella storia della Coppa del Mondo Lionel Messi ha messo il sigillo alla sua fantastica e invidiabile carriera.
Dopo 4 Champions League, 7 Palloni d’Oro, 6 Scarpe d’Oro, 6 FIFA World Player of the Year, da ieri sera anche l’alloro iridato che consacra la “Pulce” non solo come il più grande della sua epoca ma anche di tutti i tempi, dietro solo agli immensi e inarrivabili Pelè e Diego Armando Maradona.
Insomma, ce n’è per inorgoglire e fare gongolare il suo allenatore, Christophe Galtier, al Paris Saint-Germain, e invece un Messi neocampione del mondo rischia di essere una “mina vagante” in grado di sabotare le ambizioni di conquista della Champions League da parte del PSG, da sempre obiettivo prioritario degli sceicchi proprietari del club transalpino ma che finora, a dispetto di investimenti faraonici per allestire una squadra stellare, è sempre loro sfuggito.
La finale di Doha, infatti, restituisce al PSG un Messi sicuramente galvanizzato ma forse anche “con la pancia piena” e quindi con meno mordente e soprattutto un Mbappé scottato dalla cocente delusione dell’esito dell’ultimo atto dei Mondiali che, nonostante una prestazione monstre, lo ha visto soccombere.
Una combinazione che rischia di mutare gli equilibri di forza all’interno del club transalpino, con un Mbappé non più primadonna e pertanto desideroso di rivalsa nei confronti del compagno-rivale, e che quindi potrebbe esasperare la rivalità tra i “tre tenori” del PSG. E un’avvisaglia in tal senso è il coro canzonatorio intonato nello spogliatoio dell’Argentina ai danni proprio di Mbappé che potrebbe dare fuoco alle polveri.
Insomma, i tre assi del Paris Saint-Germain, Messi, Mbappé e Neymar, anche quest’ultimo è uscito con le ossa rotte dal Mondiale, che giocano per sé e non per la squadra, con le inevitabili ripercussioni negative sul rendimento della squadra, non è propriamente ciò che si augura il loro tecnico.
Del resto, come insegnava il “Mago” Helenio Herrera, il demiurgo della “Grande Inter” degli anni ’60, “chi gioca per la squadra gioca anche per sé, chi gioca per sé gioca anche per gli avversari“.
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