Clarence Seedorf esonerato dal Camerun, quanti flop da allenatore

Di grandi calciatori poi diventati allenatori con scarsi risultati è piena la storia del calcio. L’ultimo (o meglio uno degli ultimi) ad aggiungersi alla lista è Clarence Seedorf. L’olandese è stato esonerato da c.t. del Camerun in seguito alla recente eliminazione negli ottavi di Coppa d’Africa contro la Nigeria. Una destituzione, inevitabile, che ha coinvolto anche il suo vice Patrick Kluivert, suo ex compagno di squadra all’Ajax. Quello ricevuto dal Camerun è stato il quarto esonero ricevuto in carriera da Seedorf che ha sempre chiuso anticipatamente l’esperienza con i club che ha allenato.

Clarence Seedorf, gli esoneri da allenatore

La carriera da allenatore di Seedorf è cominciata nell’inverno del 2014 quando Berlusconi e Galliani lo chiamano al Milan (club con cui ha vinto tutto da calciatore) per sostituire l’esonerato Massimiliano Allegri. Seedorf guida il Milan nel girone di ritorno della stagione 2013/14 conclusa ingloriosamente all’ottavo posto con l’eliminazione agli ottavi di Champions con l’Atletico Madrid. A fine stagione, il Milan decide di sostituirlo con Inzaghi che subirà, l’anno seguente, la stessa sorte dell’ex compagno di squadra.

Dopo il Milan, Seedorf torna in panchina nell’estate 2016 allo Shenzhen, club di seconda divisione cinese. In sei mesi, l’allenatore non riesce nell’obiettivo promozione, arriva settimo e viene licenziato. L’opportunità per rifarsi arriva dalla chiamata del Deportivo La Coruna. Seedorf arriva sulla panchina dei galiziani in un momento difficile del club invischiato nella lotta per non retrocedere. Dal febbraio al giugno 2018, con Seedorf allenatore, il Depor colleziona solo 2 vittorie, con l’inevitabile retrocessione in Segunda Division.

Un anno fa, il 4 agosto 2018, Seedorf viene ingaggiato dal Camerun. Alla guida dei Leoni Indomabili ottiene 3 vittorie in 10 partite contro avversari non certo impossibili da superare Malawi, Comore e Guinea Bissau. Il 3-2 con la Nigeria agli ottavi della Coppa d’Africa lo condanna all’ennesimo esonero e all’attesa per una nuova possibile chance stavolta, si spera, più soddisfacente.