Bernardeschi risponde all’ultrà: “I tifosi della Juve sono tutti uguali per me”

Federico Bernardeschi ha risposto sul proprio account Instagram alle presunte accuse mosse dal capo dei Drughi, Dino Mocciola, coinvolto nell’indagine Last Banner condotta dalla Digos e dalla Procura di Torino. All’interno di un’intercettazione, il massimo esponente di una delle frange più estreme del tifo bianconero, avrebbe accusato il calciatore di aver lanciato la propria maglietta, alla fine di una partita, al gruppo “Tradizione” piuttosto che a quello dei Drughi.

Bernardeschi, la replica agli utrà

Il calciatore della Juventus, ha immediatamente risposto con un post social, scrivendo: “Leggo un’intercettazione nella quale un ultras mi accusa di aver lanciato la maglietta a un gruppo di tifosi diverso dal suo. Vorrei essere chiaro: quando ho la possibilità di ringraziare i miei tifosi regalando la maglia, non faccio distinzioni “politiche”, né calcoli su quale gruppo sia meglio scegliere“.

Poi ha proseguito: Per me non esistono tifosi più o meno degni di ricevere il mio affetto. Per me i tifosi della Juve, quelli che ci sostengono, ci criticano, cantano o fischiano, sono tutti uguali, tutti degni e importanti, perché ad unirli non è il nome del loro gruppo ultras, ma la passione immensa che ci unisce tutti quanti per i colori bianconeri”.

L’attaccante ha concluso:Il resto sono solo chiacchiere. L’ex giocatore della Fiorentina ha voluto immediatamente spegnere le voci nate all’interno di un possibile caso mediatico, eliminando il proprio nome da qualsiasi tipologia di problematica che sarebbe potuta scaturire.

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