Ultras, Lotito: “Il tifoso non fa soldi” e su Diabolik dice…

Claudio Lotito ha parlato al portale Tusciaweb nel corso di un incontro ed è tornato sul discorso ultras, un tema molto caldo negli ultimi giorni dopo l’arresto di alcuni esponenti delle frange di tifosi più estreme appartenenti alla Juventus. Il patron dei biancocelesti ha aperto dichiarando: Il tifoso non si può fare di professione per guadagnare soldi. Tifoso significa appassionato e la passione si persegue sempre nel rispetto delle regole”. 

Il suo discorso è proseguito: “Quando non ci sono delle regole, e nessuno cerca di farle rispettare, è come un torrente che esonda e si confondono i ruoli. Il tifoso deve fare il tifoso, può anche criticare nell’accezione semantica, ma quando si vuole condizionare l’operato delle persone per fini personali si può finire in logiche perseguite anche dal codice penale”. 

Claudio Lotito da anni contro il mondo ultras
Claudio Lotito da anni contro il mondo ultras

Claudio Lotito parla di Diabolik

Il presidente della Lazio ha anche speso delle parole per Diabolik, ultra biancoceleste assassinato a Roma il 7 agosto scorso: “Quando diventai presidente incontrai alcuni ultras a Piazza Cavour a Roma. Si presentarono 4 persone e uno di questi, pace alla sua anima, era Diabolik. Fabrizio Piscitelli (il suo vero nome e cognome ndr) si presentò e mi disse <Presidè, buonasera, io sono Diabolik>, lo guardai e gli risposi <Buonasera ispettore Ginko>. Diabolik mi chiese se stessi scherzando, gli risposi che ero dalla parte delle guardie. Devo dire che Diabolik, rispetto ad altri, era una persona che aveva capito con chi si scontrava“. 

Infine ha concluso parlando della sua battaglia agli ultras: “Percepii subito che c’era qualcuno che utilizzava il calcio per altri fini e amavo chiedere < mi porti la carta di identità, mica c’è scritto professione tifoso>. Sono contro i soprusi,  fa parte del mio DNA. Mi ribello con tutti i mezzi legali che ho a disposizione. Probabilmente miei colleghi in passato non l’hanno fatto, perchè era più comodo assecondare certe situazioni“.

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