Serie A, partite rinviate. Gattuso: “Non è corretto. Bisogna giocare subito”

Gattuso nel post partita del San Paolo contro il Torino
Gattuso nel post partita del San Paolo contro il Torino

Manolas e Di Lorenzo annichiliscono il Torino, non basta Edera ai granata che escono sconfitti dal San Paolo. Tre punti in più al Napoli per puntellare le proprie ambizioni europee: terza vittoria consecutiva per i partenopei, non accadeva da maggio scorso. Gattuso può guardare al futuro con un pizzico in più di serenità, aspettando il ritorno degli ottavi di finale di Champions League con il Barcellona. Le parole del tecnico partenopeo nel post gara:

Quanto è importante uno come Mertens, pensa che rimanga a Napoli?

“Dovete chiedere al presidente. Io spero di averlo sempre in forma. Oggi comunque ho visto una buona squadra in grado di dare continuità ai risultati utili, stiamo migliorando per come teniamo campo e partita. Continuare così, su questa rotta. Primi minuti non siamo partiti bene, ma siamo una squadra bella da vedere. Mi è dispiaciuto per il gol preso nel finale”.

Come spiega gli ultimi dieci minuti di amnesia della squadra?

“Non sono solo dieci minuti, bisogna essere meno superficiali in generale. Dare peso alle palle che giochiamo. Negli ultimi 25 metri non sempre con cattiveria agonistica e veleno, dobbiamo migliorare. Certo che questi turni spezzettati non aiutano. Non è corretto rinviare continuamente le gare, bisogna giocare subito per dare fluidità a tutto il meccanismo”.

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Un’attenzione maggiore in difesa può favorire anche la qualità di gioco espresso nei novanta minuti? 

“Penso che soffriamo meno gli avversari. Pizzicare le mezzali con il centrocampo, abbiamo vantaggi. Più siamo corti e meglio è, diamo priorità alla difesa per avere dei vantaggi viste le qualità di questa squadra. Se vogliamo possiamo permetterci anche di giocare in velocità, ma restando solidi dietro”. 

Pensa che da qui in avanti il Napoli possa risolvere quei problemi che sono ancora oggi determinanti? Che sensazioni ha sul futuro?

“Il problema è che dobbiamo starci con la testa, mancano tre mesi e sono conscio dei problemi. Deve parlare il campo, però, bisogna essere squadra. Io e i miei giocatori sappiamo quello che abbiamo rischiato, ci allenavamo ma con troppi pensieri. Ora crediamo in noi stessi e rispettiamoci da qui in avanti. Poi vedremo il da farsi. Prima non eravamo squadra, adesso sì. La strada giusta è questa, non possiamo permetterci una pressione ultra-offensiva”. 

In che ruolo vede meglio Allan? Tutto chiarito con lui?

“Allan è una mezzala che può fare il vertice basso, può migliorare ma si sta impegnando. Non porto rancore, per i miei giocatori sono disposto a tutto. Tutti devono allenarsi come dico io non come dicono loro, con Allan tutto chiarito”.

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