Nel corso del pomeriggio Gianluigi Buffon ha partecipato programma “A casa con la Juve” e risposto alle tantissime domande dei tifosi. In questo momento di quarantena, dopo i casi di positività al Coronavirus di Rugani e Matuidi, il portiere bianconero ha ricordato aneddoti della sua infanzia e fatto alcune confessioni anche sul suo futuro.
Tra i passaggi più significativi del suo intervento c’è una rivelazione che non farà molto piacere ai suoi tifosi: “Da bambino ero super juventino e innamorato di Trapattoni, mi piaceva il suo modo di fischiare. Per me era un idolo e una figura di riferimento. Quando poi è andato all’Inter ho tentennato e per un po’ simpatizzavo anche per i nerazzurri”.
Per Buffon i desideri di quando era bambino sono ancora presenti e importanti nella sua carriera, tanto da influenzare il suo ritiro: “Non voglio smettere, prima di tutto perché sto ancora bene e poi per rispettare i sogni di Gigi da bambino”.
Infine il numero uno della Juventus ha spiegato i motivi del suo ritorno: “È stata una cosa naturale. Al Psg mi sono trovato benissimo, ma era come un distacco temporaneo. Mi sentivo sempre e sono rimasto legato al presidente Agnelli, Paratici e i compagni di squadra Ho fatto una stagione all’estero, senza mai tagliare il cordone ombelicale”.
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